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IFFR 2016

The Land of The Enlightened: l'imponente esordio di Pieter-Jan De Pue

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- Il giovane regista belga firma un appassionante ritratto dell'Afghanistan tra tradizione e futuro incerto

The Land of The Enlightened: l'imponente esordio di Pieter-Jan De Pue

Tra le perle nascoste di questa edizione del Film Festival di Rotterdam emerge l'impressionante debutto di Pieter-Jan De Pue dal titolo The Land of The Enlightened [+leggi anche:
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La guerra in Afghanistan è finita, la guerra in Afghanistan non finirà mai. Le epoche si confondono, l'invasione sovietica, quella americana, un conflitto perenne dal quale non sembra esserci una via d'uscita. Girato in 16 mm, il film restituisce la bellezza di una regione che non conosce tregua, costantemente invasa e sotto attacco, l'oppio e i lapislazzuli si fanno moneta sonante. De Pue racconta la storia del paese a partire dagli anni '80 seguendo una banda di soldati bambini, abili a controllare le tratte di merci preziose, orfani e signori della guerra insieme, a ricordarci l'imperativo che guerra vuol dire distruzione e affari in ogni caso e ad ogni costo.

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La narrazione non è lineare, il montaggio scompone le parti, le immagini scorrono fluide sullo schermo: dimensioni oniriche si alternano a inserti parodistici nelle basi americane, la guerra la si deve prendere sempre in giro. Sebbene le calde parole della voce narrante siano efficaci, sono le immagini a restare impresse nella mente dello spettatore: i vividi colori dell'azzurro cielo afgano, il candore delle vesti delle donne bambine attutiscono le atrocità dei conflitto, su tutto si posa un'inquietante presunta innocenza indispensabile a ricostruire il palazzo ormai distrutto del re nuovo d'Afghanistan.

Con un evidente background da fotoreporter, De Pue entra di diritto fra le giovani promesse del cinema europeo, senza dubbio un cineasta da tenere d'occhio. Prodotto dalla Savage Film e coprodotto dalla Submarine, Fastnet Films, Eyeworks e Gebrueder Beetz Produktion, il film sarà venduto all’estero da Films Boutique.

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