Punto de Vista compie dieci anni
- Lunedì 8 febbraio comincia l’edizione numero 10 della manifestazione navarrese dedicata ai documentari più radicali, indipendenti e audaci

Il Baluarte di Pamplona tornerà a essere la sede centrale – dall’8 al 14 febbraio – di Punto de Vista. La giuria di quest’anno è composta da Antje Ehmann, Claire Simon, Javier H. Estrada, Luis Ospina e María Bonsati, i quali dovranno valutare i 17 titoli della sezione ufficiale, tra cui Oleg y las raras artes [+leggi anche:
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scheda film] dello spagnolo Andrés Duque; Lampedusa in Winter [+leggi anche:
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scheda film], diretto dall’austriaco Jakob Brossmann; e Bella e perduta [+leggi anche:
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intervista: Pietro Marcello
scheda film], firmato dall’italiano Pietro Marcello.
Il X Festival Internazionale del Cinema Documentario di Navarra dedicherà una retrospettiva – intitolata La casa y el mundo – allo scomparso cineasta francese Jean-Daniel Pollet, in cui sarà presentato in prima mondiale Jean-Daniel, parle moi encore!, ritratto realizzato dal suo collega Jean-Paul Fargier per la serie Cinéastes de notre temps. Un’altra prima sarà la presentazione di Cinematógrafo, magnetófono, buen chico y sádico, schizzo realizzato da Carles Candela della figura di Antonio Maenza, protagonista della sezione Heterodocsias, dove si potranno vedere i tre film diretti dal compianto artista.
Da un’altra parte spicca 223 Words, film collettivo con cui questo festival risponde alla condanna richiesta per l’iraniano Keywan Karimi, di sei anni di carcere e 223 frustate, per il suo film (che viene presentato nella sezione ufficiale) Writing on The City, sui graffiti e i murales come forma di espressione e libertà a Teheran: vi hanno contribuito Agnès Varda, Isaki Lacuesta e Basilio Martín Patino, fra gli altri.
Sarà presentato inoltre l’ultimo Proyecto X Films: Carretera de una sola dirección di Xiana Gómez-Diaz (leggi la news); e ad aprire e chiudere la manifestazione ci saranno due titoli della sezione dedicata al tempo e al cinema Ten Years Older (l’età del festival): Il pianeta azzurro dell’italiano Franco Piavoli e Vita Brevis del belga Thierry Knauff.
(Tradotto dallo spagnolo)
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