Le commedie regnano nelle sale francesi
- Da Pattaya ai Tuche 2, le sale danno ampio spazio alle commedie nazionali lanciate in particolare da Gaumont e Pathé

Con 4,08 milioni di entrate in quattro settimane, Les Tuche 2 - Le rêve américain [+leggi anche:
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scheda film] di Olivier Baroux (distribuito da Pathé in 623 copie) dà il tono a un box-office d’inizio 2016 segnato dal grande appetito degli esercenti e degli spettatori francesi per le commedie nazionali. Una mania simboleggiata anche dall’avvio a 935 000 entrate in una settimana registrati da Pattaya [+leggi anche:
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scheda film] di e con Franck Gastambide (Gaumont in 307 copie), che oltrepassa i confini dell’umorismo "politicamente corretto" tracciando le disavventure di un duo della banlieue che parte in vacanza in Thailandia.
Oltre a questi due film non vanno troppo per il sottile e che dividono fortemente la critica, le commedie nazionali sono rappresentate al box-office anche dal "feel good movie" La Vache [+leggi anche:
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scheda film] di Mohamed Hamidi (596 000 entrate in due settimane - Pathé in 278 copie), dall’energico e simpatico Joséphine s'arrondit [+leggi anche:
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scheda film] di e con Marilou Berry (627 000 spettatori in due settimane - UGC Distribution) e da Amis publics [+leggi anche:
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scheda film] di Edouard Pluvieux (La Belle Company - 621 000 entrate in due settimane).
Contro questi titoli macina-risate nazionali e le produzioni americane più in vista (da Zootopie a Deadpool, passando per Revenant) che monopolizzano gran parte degli schermi, solo qualche lungometraggio riesce a farsi largo. Tra questi sono da citare Chocolat [+leggi anche:
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scheda film] di Roschdy Zem (1,68 milioni di entrate in quattro settimane - Gaumont), Les innocentes [+leggi anche:
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scheda film] di Anne Fontaine (che ha superato domenica scorsa la soglia dei 400 000 spettatori in 19 giorni di programmazione - Mars Distribution), Heidi [+leggi anche:
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scheda film] dello svizzero Alain Gsponer (440 000 entrate in due settimane - StudioCanal) e, tra i documentari, Les Saisons [+leggi anche:
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scheda film] del duo Jacques Perrin - Jacques Cluzaud (842 000 entrate in quattro settimane - Pathé Distribution) e l’inaffondabile Demain [+leggi anche:
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scheda film] di Cyril Dion e Mélanie Laurent (718 000 spettatori in 12 settimane - Mars Distribution), che si è da poco aggiudicato il César 2016 nella sua categoria. E giacché si parla di César, si segnala che il vincitore del trofeo del miglior film dell’anno, Fatima [+leggi anche:
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intervista: Philippe Faucon
scheda film] di Philippe Faucon, esce in 105 sale (Pyramide Distribution).
In questo contesto generalmente propizio alla risata, sarà interessante analizzare il debutto di Saint Amour [+leggi anche:
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scheda film] del graffiante duo Benoît Delépine e Gustave Kervern, scoperto fuori concorso a Berlino e lanciato oggi da Le Pacte su 366 schermi, sullo sfondo dello scontro su twitter tra il distributore Jean Labadie e qualche rappresentante della critica accusato di demolire "gratuitamente" i film.
(Tradotto dal francese)
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