Voices from Chernobyl: la poesia dell’orrore
- Il lussemburghese Pol Cruchten racconta le conseguenze dell’orrore di Cernobyl con sequenze luminose nel suo documentario presentato al Luxembourg City Film Festival

Bisogna evocare gli orrori di Cernobyl attraverso immagini scioccanti? O si può, al contrario, parlare delle conseguenze della più terribile delle catastrofi nucleari con delle sequenze limpide e luminose che non fanno che amplificare i propositi allucinanti delle vittime? E’ questa seconda strada che ha scelto il cineasta lussemburghese Pol Cruchten per trasporre in immagini, nel suo documentario Voices from Chernobyl [+leggi anche:
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scheda film], la prosa di Svetlana Alexievich, vincitrice con "Preghiera per Cernobyl" del Premio Nobel per la Letteratura nel 2015.
Il libro e il film presentato nell’ambito del 6° Luxembourg City Film Festival (25 febbraio - 6 marzo) danno la parola agli scienziati, agli insegnanti, ai giornalisti, alle coppie e ai bambini che hanno visto il loro quotidiano annientato dal più improbabile dei disastri. Ma piuttosto che presentare le preghiere di questi uomini, donne e bambini attraverso delle "teste parlanti", Alexievich e Cruchten invitano gli spettatori in un improbabile viaggio spirituale e poetico ai confini dell’orrore. Alcuni rimarranno sicuramente scioccati dalla sovrapposizione di queste parole proferite a voce bassa e senza rabbia, che riflettono le atroci sofferenze delle vittime dell’incidente, con delle immagini dall’estetica particolarmente ricercata, per le quali il cineasta dice di essersi ispirato ad Andrei Tarkovski.
E’ il direttore della fotografia polacco Jerzy Palacz, un habitué del cinema di Pol Cruchten, ad aver filmato queste sequenze inedite in Ucraina, sugli stessi luoghi in cui gli orologi si sono fermati al 26 aprile 1986. I paesaggi industriali post-apocalittici e la natura che, trent’anni dopo la catastrofe, sta facendo rivalere i propri diritti, si fondono qui in un vortice di immagini scioccanti per la loro bellezza folgorante.
Prodotto dalla società lussemburghese Red Lion, il film ha avuto un’accoglienza entusiastica al festival e il regista ha confermato che il canale ARTE ne ha acquisito i diritti.
(Tradotto dal francese)
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