In Alto Adige l’esordio di Andrea De Sica, I figli della notte
- Unico italiano scelto nell’ultima sessione Eurimages, il film coprodotto da Vivo Film con la belga Tarantula

Unico italiano scelto nell’ultima sessione Eurimages per il sostegno alle coproduzioni (leggi la news), I figli della notte [+leggi anche:
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intervista: Andrea De Sica
scheda film] è il film d’esordio di Andrea De Sica, che ha battuto il primo ciak il 7 marzo scorso a Dobbiaco in Alto Adige.
Andrea - nipote del grande Vittorio De Sica e figlio di Manuel, musicista autore di colonne sonore - ha lavorato al fianco di Bernardo Bertolucci, Ferzan Ozpetek e Vincenzo Marra dopo essersi formato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
I figli della notte è prodotto da Vivo Film di Gregorio Paonessa e Marta Donzelli (Via Castellana Bandiera [+leggi anche:
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intervista: Emma Dante
scheda film] di Emma Dante e Vergine giurata [+leggi anche:
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Q&A: Laura Bispuri
scheda film] di Laura Bispuri) con Rai Cinema, in coproduzione con la belga Tarantula e con il contributo del MiBACT e Eurimages e il sostegno di IDM – Film Fund & Commission dell’Alto Adige.
Il film narra la storia di Giulio (Vincenzo Crea), un ragazzo 17enne che riesce a sopravvivere alla solitudine e alla dura disciplina di un collegio per rampolli dell’alta società grazie all’amicizia con Edoardo (Ludovico Succio), un altro ospite del collegio. I due diventano inseparabili e iniziano ad architettare fughe notturne dalla scuola-prigione. Completano il cast principale Fabrizio Rongione nel ruolo dell’educatore Mathias e Yuliia Sobol.
La location scelta dalla produzione per le riprese è il Grand Hotel Dobbiaco, un’antica struttura in stile asburgico che entrò in servizio come albergo nel 1878 ed è oggi diventato un Centro Culturale. Le riprese dureranno 4 settimane, interamente in Alto Adige.
Nato da una idea originale di Andrea De Sica I figli della notte è scritto dallo stesso Andrea con Mariano Di Nardo in collaborazione con Gloria Malatesta; la fotografia è di Stefano Falivene, le scene di Dimitri Capuani, i costumi di Sabine Zappitelli e il montaggio di Alberto Masi.
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