Il Festival di Malaga alza il tiro
- La 19ª edizione del Festival del Cinema Spagnolo cresce di livello con la partecipazione di Koldo Serra, Isaki Lacuesta e Juan Cavestany, fra gli altri
E’ un fatto che trova conferma anno dopo anno: il Festival di Malaga. Cine Español migliora con ogni nuova edizione (la prossima, la 19ª, si celebrerà dal 22 aprile al 1° maggio). Alla sua ricca selezione di titoli si aggiungono attività che rappresentano l’attrattiva di una manifestazione che ha saputo reinventarsi positivamente. Stavolta, ad esempio, la sua sezione ufficiale risulta più che appetitosa con, fra gli altri, Isaki Lacuesta che presenta La propera pell (La próxima piel) [+leggi anche:
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intervista: Isa Campo, Isaki Lacuesta
scheda film], diretto insieme a Isa Campo, o Koldo Serra che svela il suo secondo lungometraggio, l’atteso Gernika [+leggi anche:
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scheda film] (Spagna/Gran Bretagna/Stati Uniti - leggi la news); e nella sezione ZonaZine – la più alternativa – Juan Cavestany lancerà Esa sensación [+leggi anche:
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intervista: Juan Cavestany
scheda film], il sorprendente trittico dello smarrimento portato avanti coi suoi complici Julián Génisson e Pablo Hernando.
La sezione ufficiale è all’insegna del cinema d’autore con nomi come Helena Taberna, fuori concorso con Acantilado [+leggi anche:
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scheda film], titolo definitivo dell’iniziale El contenido del silencio (leggi la news), Kike Maíllo, che inaugura fuori concorso con il suo brutale Toro [+leggi anche:
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intervista: Kike Maíllo
scheda film] (leggi la news), e Manuela Burló Moreno, che torna a Malaga con la sua scommessa più personale e sincera: Rumbos [+leggi anche:
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scheda film] (leggi la news). Callback [+leggi anche:
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intervista: Carles Torras
scheda film] (Spagna/Stati Uniti) di Carles Torras; Cerca de tu casa [+leggi anche:
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scheda film], diretto da Eduard Cortés; El futuro no es lo que era [+leggi anche:
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scheda film] di Pedro Luis Barbero; The One-Eyed King [+leggi anche:
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scheda film] di Marc Crehuet; Julie [+leggi anche:
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scheda film] di Alba González de Molina; la coproduzione con l’argentina Kóblic [+leggi anche:
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scheda film] di Sebastián Borensztein; La noche que mi madre mató a mi padre [+leggi anche:
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scheda film] (leggi la news) di Inés París; La punta del iceberg [+leggi anche:
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scheda film] (leggi la news [+leggi anche:
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scheda film]) di David Cánovas; Quatretondeta [+leggi anche:
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scheda film], debutto di Pol Rodríguez coprodotto con la Francia; Zoe [+leggi anche:
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scheda film] di Ander Duque; e la commedia Nuestros amantes [+leggi anche:
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scheda film] di Miguel Ángel Lamata, che chiuderà fuori concorso, completano un programma accattivante.
Quattro proiezioni speciali, un omaggio al classico Amantes del grande Vicente Aranda; la scommessa sul documentario con numerosi titoli sia nella sezione ufficiale che tra gli eventi speciali (così come la celebrazione del IV Incontro del Cinema Documentario a Malaga); il ricordo di Fernando Fernán Gómez con il recupero del mitico Bruja, más que bruja; le Malaga Premieres; i premi d’onore per Gracia Querejeta, Teresa Font, Emilio Gutiérrez Caba, Paz Vega e Santi Amodeo; e i titoli della sezione Territorio Latinoamericano, che offre un panorama della produzione ispanica recente, completano questa promettente edizione.
(Tradotto dallo spagnolo)
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