21 nuits avec Pattie: fonte nascosta e farsa macabra
- SAN SEBASTIAN 2015: I fratelli Larrieu firmano un film fresco, divertente, che mischia abilmente i generi, interpretato dalle eccellenti Isabelle Carré e Karin Viard
"C’è un’indicibile gioia nel sapere tutto ciò che è giusto nell’uomo. Questa verità non riuscita, perché non può che restare relativa, è forse la più impegnativa, la più estenuante delle gioie". Questo passaggio di Estasi e materia di Jean-Marie Le Clézio, il Premio Nobel per la letteratura al quale i fratelli Jean-Marie e Arnaud Larrieu rendono un omaggio diretto e giocoso in 21 nuits avec Pattie [+leggi anche:
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scheda film], presentato in concorso al 63mo Festival di San Sebastian, potrebbe riassumere piuttosto bene l’approccio cinematografico di questo duo di cineasti profondamente radicati nel territorio francese e in un’esplorazione molto carnale dei sentimenti umani. Perché, come sottolinea uno dei personaggi del film, "si può essere molto intellettuali o totalmente stupidi", ed è su questa licenziosità pienamente assunta (che era già il sale di Peindre ou faire l'amour [+leggi anche:
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intervista: Arnaud & Jean-Marie Larrieu
intervista: Philippe Martin
scheda film]) che i Larrieu si basano per declinare il loro stile "rabelaisiano", originale, falsamente semplice e decisamente divertente, che offre ai loro interpreti dei ruoli particolarmente piacevoli.
Sotto il segno di un "invito al viaggio" che intraprende "il cammino più arduo" verso un luogo battezzato "Fondo estremo" e con una musica di sottofondo che evoca i sortilegi "mojo", 21 nuits avec Pattie si sviluppa attorno a una donna e alla classica dualità Eros-Thanatos. Caroline (Isabelle Carré), ha lasciato precipitosamente la sua famiglia in vacanza alle Baleari per raggiungere un piccolo villaggio isolato del Sud della Francia dove sua madre Isabelle è morta all’improvviso. Il suo programma? Seppellire l’indomani questa madre che l’aveva totalmente trascurata sin dall’infanzia e che conosceva molto poco, mettere la proprietà in vendita e ripartire il più presto possibile. E’ metà agosto, fa molto caldo, alcuni locali fanno il bagno nudi nella piscina della casa di Isabelle dove stanno facendo dei lavori, i cellulari prendono molto male e soprattutto, c’è Pattie (Karin Viard), la donna che faceva le pulizie a casa di Isabelle. Pattie e i suoi torridi aneddoti sessuali ("sono molto pudica con le donne; è strano, con gli uomini sono molto sporca, ci scopo la prima sera e se possibile con la luce accesa, voglio vedere tutto e subito"). Una Pattie simbolo di un ritorno alla natura che la spenta Caroline ("io non ho più desiderio da anni") compirà progressivamente, suo malgrado, poiché avviene un fatto incredibile: il corpo della defunta sparisce. Indagine della polizia, ipotesi (amante disperato? necrofilo? spazzino?), irruzione di uno strano individuo (André Dussollier) che attira l’attenzione della polizia e l’appetito di Pattie, passeggiate su strade di campagna e nel cuore della foresta, bagni nel torrente, festeggiamenti notturni nel villaggio, superstizione locale ("la Vergine del 15 agosto o guasta tutto o sistema tutto")... "Che razza di paese di pazzi è questo?", esclamerà ben presto Caroline le cui barriere si abbasseranno sempre di più…
Molto divertente e sostenuto da due attrici notevoli molto ben accompagnate (una menzione per Laurent Poitrenaud, Denis Lavant e Philippe Rebbot), 21 nuits avec Pattie mischia astutamente i generi (commedia di costume, dramma "freudiano", trama poliziesca, incursioni nel fantastico, ritratto della campagna, ecc.), con i "bon vivants" e il presente che affiancano allegramente i fantasmi e il passato, la crudezza esclusivamente verbale, la messa in scena accurata che punta su un’elegante discrezione. Un contrasto riuscito e tuttavia senza pretese tra una grande audacia e una forma di minimalismo che è il marchio di fabbrica dei Larrieu, amanti illuminati di fiabe e farse naturaliste.
21 nuits avec Pattie sarà distribuito nelle sale francesi il 25 novembre da Pyramide. Le vendite internazionali sono affidate a Pathé.
(Tradotto dal francese)
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