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VISIONS DU RÉEL 2016

King Of The Airs - Notes On A Friendship, ritratto di una generazione in equilibrio precario

di 

- L’ultimo toccante documentario del regista svizzero Ivo Zen, presentato in prima mondiale a Visions du Réel nella sezione Regard Neuf

King Of The Airs - Notes On A Friendship, ritratto di una generazione in equilibrio precario

L’ultimo, sorprendentemente intimo documentario di Ivo Zen, presentato in prima mondiale a Visions du réel nella sezione Regard Neuf, è un diario in immagini di una generazione che ha dovuto confrontarsi con un futuro che non lascia spazio alle illusioni. Il re di questo reame incantato, dove la vita deve essere vissuta a mille all’ora, come in un sogno, è Martin Felix, un caro amico scomparso del regista. Un documentario per ricordare un personaggio al contempo fragile e determinato, insicuro e abitato da uno strano e mistico senso di superiorità. È forse giustamente quest’ambiguità di sentimenti, sorta di squilibrio volontario, a rendere il protagonista di King Of The Airs [+leggi anche:
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scheda film
]
estremamente interessante e commovente. 

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Coira, città grigionese dove regna un clima provinciale fatto di lotte (per la libertà e l’individualità) e rassegnazione, è lo scenario del documentario di Ivo Zen, sorta di tuffo nel passato per trovare la luce. Grazie a un materiale potente ed evocativo: un diario, delle testimonianze e delle poetiche immagini d’archivio in Super 8, King Of The Airs ci trasporta indietro nel tempo, come a voler catturare per sempre (non è forse anche questa la magia del cinema?) un’epoca e una generazione ormai scomparse. Le illusioni della gioventù lasciano il posto alle crude e violente interrogazioni del presente dove età adulta rima con responsabilità spesso troppo dure da affrontare. Come fare a vivere in una società che non accettà la “diversità”? Esiste una via di fuga a un presente dove la fragiltà umana è vista esclusivamente come una pecca? Ivo Zen, attraverso il racconto della breve e intensa vita di Martin, solleva queste e molte altre domande lasciando però al pubblico il difficile compito di trovare le risposte.

King Of The Airs non è solo un omaggio esteticamente forte a un amico scomparso ma anche e soprattutto un ritratto coraggioso e violento di tutta una generazione, quella degli anni Novanta, che ha lottato per imporre la propria personale visione del mondo, costi quel che costi. Martin è stato quello che ha spinto la lotta fino al limite estremo, fino a una follia accecante che tocca a tratti il misticismo. “Trovare la felicità nella rinuncia” come detto da lui stesso alla fine del film, una rinuncia cosciente alla cosiddetta “normalità”, all’integrazione forzata a una società che ci vorrebbe tutti spaventosamente simili. L’interessante montaggio intuitivo di Tania Stöcklin regala al film un’immediatezza e una spontaneità rari che ben si amalgamano alla sincerità del film. La tossicodipendenza di Martin è trattata dal regista con coraggio e sincerità, senza falsi pudori o preconcetti. Questa fa parte, che lo si voglia o no, della sua persona e del suo essere, come un amico-nemico dai mille (spaventosi) volti. Droga come fuga da una realtà diventata troppo dura da affrontare o ancora droga per non sentire il dolore di esistere, forse è questo quello che Martin cercava, pericolosamente. Un dolore che Ivo Zen ha saputo condividere grazie al cinema, con onestà e coraggio e questo è già un gran traguardo.

King Of The Airs-Notes On A Friendship è venduto nel mondo da Mira Film.

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