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CANNES 2016 Settimana della Critica

Diamond Island, un sogno cambogiano ultramoderno

di 

- CANNES 2016: Per il suo primo lungometraggio Davy Chou è andato a girare su un'isola a sud di Phnom Penh dove si sta costruendo un enorme complesso immobiliare di lusso

Diamond Island, un sogno cambogiano ultramoderno
Diamond Island di Davy Chou

Come reagiscono i giovani dei Paesi del Sud-est asiatico al rapido sviluppo sociale ed economico? Se lo è chiesto Davy Chou, giovane regista di origini cambogiane nato in Francia, a Fontenay-aux-Roses, con il cortometraggio Cambodia 2009, selezionato nel 2014 alla Quinzaine a Cannes. Quel corto è stato il punto di partenza, come spesso accade ai filmmaker esordienti, per girare il lungometraggio Diamond Island [+leggi anche:
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, approdato oggi alla Settimana della Critica del Festival di Cannes. Davy Chou è partito da quello che sta accadendo sull'isola di Koh Pich, a sud di Phnom Penh, dove alcune società, per lo più cinesi, stanno realizzando complessi immobiliari di lusso. Diamond Island, appunto.

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Questo immenso cantiere, il cui sogno sfavillante e ultramoderno in corso di materializzazione, simbolo di uno sviluppo atteso da tempo viene annunciato da innumerevoli spot commerciali. E' collegato alla capitale solo da un ponte, e totalmente scollegato dalla storia e cultura di quel Paese. E' questo il luogo d'azione del delicato quanto appassionato teen movie di Davy Chou. Protagonista è il diciottenne Bora (Sobon Nuon, attore non professionista), che lascia il suo villaggio e la madre ammalata per andare a lavorare come operaio nel cantiere di Diamond Island. Lì fa amicizia con un gruppo di giovani colleghi e passa le sue giornate tra il duro lavoro e qualche serata di karaoke. Finché non incontra casualmente il fratello maggiore Solei, scomparso dal villaggio anni prima per cercare fortuna. Silenzioso e carismatico, Solei ha una bella moto, una bionda fidanzatina e un gruppetto che lo segue ovunque. Sembra condurre una vita agiata, senza avere un vero lavoro, per cui è facile pensare che spacci droga. La realtà è diversa. I due fratelli si riavvicinano, Bora è affascinato dai locali della capitale in cui lo porta il fratello. E un giorno Solei promette a Bora un futuro negli Stati Uniti, grazie a un misterioso amico americano.

Diamond Island è stato voluto e sostenuto dalla produttrice Charlotte Vincent (Aurora Films) che aveva incontrato il regista al festival di Clermont-Ferrand. Coproducono Anti-Achive e Vycky Films, le società di Chou in Francia e Cambogia, con Germania, Thailandia e Qatar (Vandertastic, KNM e 185 Films), il sostegno di ARTE France Cinema, CNC-Cinémas du Monde, Doha Film Institute. Distribuzione in Francia e vendite internazionali di Les Films du Losange.

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