11/06/2003

Battaglia d’influenza fra i ministeri francesi della Cultura e delle Finanze sul futuro tax-shelter in favore del cinema e dell’audiovisivo. Iniziato, il 30 aprile scorso, da Jean-Jacques Aillagon, ministro della cultura e della comunicazione, il processo di modernizzazione dei sistemi di incitamento fiscale va a cozzare con le reticenze finanziarie di Bercy.

Per contrastare l’emigrazione dei set e per attirare le produzioni straniere che preferiscono, attualmente, le vantaggiose installazioni britanniche, irlandesi, belghe e tedesche, il Ministero della Cultura auspica la creazione di un meccanismo di tax-shelter simile a quello della costruzione degli aerei e delle navi. I finanziatori potranno detrarre i loro investimenti dall’imposta sui benefici e coprire quasi il 20 per cento del budget dei film. Questo nuovo sistema dovrà essere operativo nel 2004, e permetterà di diversificare i finanziamenti del cinema francese.

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D’accordo sul principio, il Ministero delle Finanze vorrebbe limitare, in cambio, l’impatto della misura sul budget dello Stato Francese, assimilando il nuovo pacchetto finanziario a quello già esistente per la Sofica (Società di Finanziamento dell’Industria Cinematografica e dell’Audiovisivo), 45 milioni di euro per un costo fiscale di 23 milioni. Una posizione molto lontana da quella di Jean-Jacques Aillagon, che vorrebbe raddoppiare la somma d’incitamento fiscale esistente. Sono in corso delle negoziazioni per raggiungere, questa estate, una decisione finale, che dimostrerà se le buone intenzioni conducano ad un reale rifacimento o ad un semplice ritocco del sistema di finanziamento della settimo articolo.

(Tradotto dal francese)