07/07/2016 - KARLOVY VARY 2016: Il giocoso ma profondo mix di mito e realtà di Žiga Virc è in concorso nella sezione East of the West di Karlovy Vary

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intervista: Žiga Virc
scheda film] del regista sloveno Žiga Virc, di scena nella sezione East of the West a Karlovy Vary, è un film per il quale "mockumentary" non sarebbe una descrizione del tutto esatta. Parte dal presupposto di un apparente programma spaziale jugoslavo venduto agli Stati Uniti, al culmine della corsa allo spazio degli anni '60, e lo affronta con personaggi e storie reali e immaginari al fine di giustapporre i miti di due Paesi che si rafforzano reciprocamente - quelli della Jugoslavia e degli Stati Uniti.

Quando gli americani capirono di essere in ritardo rispetto ai sovietici nella corsa allo spazio, Kennedy acquistò un programma spaziale che Tito stava segretamente sviluppando in Jugoslavia, per diversi miliardi di dollari. Ma venne fuori che la tecnologia non era esattamente funzionale, così gli Stati Uniti importarono 20 scienziati jugoslavi che stavano lavorando al progetto. Furono rapiti dai servizi segreti jugoslavi e non potevano nemmeno contattare le loro famiglie.

Uno di loro, chiamato Ivan, torna adesso con la troupe del film dagli Stati Uniti nell'odierna Croazia e si riunisce con la figlia, che vive a Belgrado e non ha mai incontrato suo padre. Questo serve ad ancorare la storia alle emozioni umane. Nel frattempo, un vero generale in pensione dell'esercito jugoslavo spiega come la rete di bugie, complotti e giochi politici tra Oriente e Occidente - con la Jugoslavia saldamente in mezzo - sia servita a sostenere sia il programma spaziale americano che l'economia jugoslava sotto Tito.

Per rendere le cose più toccanti e divertenti, Virc combina filmati di repertorio del famoso filosofo sloveno Slavoj Žižek degli anni '80, quand'era un dissidente che sosteneva l'introduzione della democrazia nel sistema jugoslavo, con interviste effettuate con lui apposta per questo film. In queste, Žižek sostiene, "Paradossalmente, uno dei modi per nascondere la verità è quello di presentarla come una teoria di complotto, in attesa che, come tale, nessuno ci creda.

E questo è ciò che fa Virc: combina teorie cospirative e miti, analizzando come entrambi possano creare una certa immagine di noi stessi e dei nostri alleati o rivali nella nostra coscienza. I miti della Jugoslavia e degli Stati Uniti si sono rafforzati e perpetuati a vicenda nella mente della gente comune, e fino ad oggi, queste strutture mentali persistono - come il "paradiso socialista" jugoslavo e la "terra delle opportunità" americana. Sebbene queste idee abbiano qualche fondamento nella realtà, la situazione era sempre molto più complessa. Ma è più facile credere alle teorie complottiste e ai miti, perché offrono spiegazioni semplici che tutti possono comprendere. Così Houston, We Have a Problem! può essere visto come una narrazione veritiera: sebbene questi eventi non abbiano effettivamente avuto luogo, non è inimmaginabile il contrario. Questo è il motivo per cui Virc aggiunge anche il fatto storico che negli anni '80 la Jugoslavia riuscì a esportare la macchina Yugo tecnicamente inferiore negli States (con risultati esilaranti, come si vede in Die Hard: Duri A Morire).

In Houston, We Have a Problem!, Virc combina abilmente molteplici approcci e, invece di espandere solo una visione ironica, costruisce un film che esplora la nostalgia che provano sia gli jugoslavi (ora sloveni, serbi, croati, bosniaci...) che gli americani per i loro Paesi e per ciò che (un tempo) rappresentavano nelle loro teste. Questo è forse un problema ancora più forte e significativo da analizzare del semplice mito del programma spaziale jugoslavo.

Houston, We Have a Problem! è una co-produzione tra la slovena Studio Virc, la croata Nukleus Film e la tedesca Sutor Kolonko, con la partecipazione di HBO Europe, RTV Slovenia e WDR.

(Tradotto dall'inglese)