email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

INDUSTRIA Francia

La controversia europea

di 

La futura Europa allargata preoccupa i professionisti del cinema francese. Tutte le organizzazioni di categoria della settima arte hanno manifestato la loro disapprovazione per l'adozione del progetto di Costituzione della Convenzione Europea. Pomo della discordia è il principio del voto a maggioranza qualificata al posto di quello all'unanimità.

L'Arp (Auteurs-réalisateurs-producteurs), il Blic (Bureau de liaison des industries cinématographiques) e il Bloc (Bureau de liaison des organisations du cinéma) avevano già lanciato l'allarme indirizzando una lettera comune il 28 maggio scorso a Valery Giscard d'Estaing, presidente della Convenzione Europea e a Romano Prodi, presidente della Commissione, in cui i rappresentanti del cinema d'oltralpe esprimevano preoccupazione per "il passaggio alla maggioranza qualificata per concludere gli accordi commerciali internazionali nel settore culturale e dell'audiovisivo", un progetto che ritorna sul Trattato di Nizza che aveva dal canto suo confermato il mantenimento della regola dell'unanimità degli Sati membri su queste questioni.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Considerato che "questo rimettere in causa la capacità di ciascuno Stato di definire liberamente la propria politica culturale costituisce un passo indietro senza precedenti, e ignora deliberatamente la dimensione culturale della costruzione europea, considerato che la diversità è una delle risorse maggiori del continente", le organizzazioni cinematografiche francesi si appellano ai Capi di Stato e dei governi per rivedere questo progetto che non farebbe che avvantaggiare le multinazionali della comunicazione.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy