San Sebastián all'insegna del cinema francese
- Bercot, des Pallières e Bonello in concorso, Jérôme Salle in chiusura, Morgan Simon e Jean-Gabriel Périot nella sezione Nuovi Registi

Con 31 lungometraggi in vetrina (13 produzioni maggioritarie e 18 minoritarie), la Francia brilla nel cartellone del 64° Festival di San Sebastián (dal 16 al 24 settembre 2016) dove potrà contare su una grande visibilità giacché la manifestazione si aprirà domani in concorso con La Fille de Brest [+leggi anche:
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scheda film] di Emmanuelle Bercot (con protagonista la danese Sidse Babett Knudsen - una produzione Haut et Court, che distribuirà il film in Francia il 23 novembre - vendite: Wild Bunch) e si chiuderà fuori concorso con L'Odyssée [+leggi anche:
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scheda film] di Jérôme Salle (prodotto da Pan Européenne, Curiosa Films e Moana Films, coprodotto dai belgi di Versus - venduto anch’esso da Wild Bunch che lancerà il film nelle sale francesi il 12 ottobre).
Altre tre produzioni maggioritarie francesi sono in lizza per la Conchiglia d’Oro 2016: gli eccellenti Orpheline [+leggi anche:
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intervista: Arnaud des Pallières
scheda film] di Arnaud des Pallières (prodotto da Les Films Hatari, coprodotto da Les Films d'Ici, Arte France Cinéma e Rhône-Alpes Cinéma, venduto nel mondo da Le Pacte che lo distribuirà in Francia il 5 aprile 2017) e Nocturama [+leggi anche:
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intervista: Bertrand Bonello
scheda film] di Bertrand Bonello (produzione Rectangle, coproduzione di Pandora, Scope Pictures e Arte France Cinéma - vendite Wild Bunch che ha lanciato il film in Francia il 31 agosto), oltre a Jesús [+leggi anche:
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scheda film] di Fernando Guzzoni (prodotto in delegato dai parigini di JBA con il Cile, la Germania e la Grecia - vendite: Premium Films).
Tra i 17 titoli della competizione principale figura anche una coproduzione minoritaria francese con El invierno [+leggi anche:
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scheda film] di Emiliano Torres (coprodotto con l'Argentina da Cité Films, che guida anche le vendite, e Orange Studio), mentre la società parigina Indie Sales vende The Giant [+leggi anche:
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intervista: Johannes Nyholm
scheda film] dello svedese Johannes Niholm. Infine, in selezione ufficiale, Wild Bunch vende Snowden [+leggi anche:
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intervista: Oliver Stone
scheda film] dell’americano Oliver Stone che sarà proiettato fuori concorso.
La sezione competitiva Nuovi Registi permetterà di scoprire Compte tes blessures [+leggi anche:
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intervista: Morgan Simon
scheda film] di Morgan Simon (un’opera prima prodotta da Kazak, che uscirà in Francia il 1° febbraio 2017 via Rezo Films e venduta da Versatile) e Lumières d'été [+leggi anche:
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scheda film] di Jean-Gabriel Périot (prodotto da Local Films - venduto da MPM Film - un lungometraggio di finzione per il cineasta dopo l’apprezzato documentario Une jeunesse allemande [+leggi anche:
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scheda film]). Da notare in questa sezione anche due minoritari francesi con il documentario In Between [+leggi anche:
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intervista: Maysaloun Hamoud
scheda film] di Maysaloun Hamoud (coprodotto da En Compagnie des Lamas con Israele) e Porto [+leggi anche:
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intervista: Gabe Klinger
scheda film] di Gabe Klinger (coprodotto da Gladys Glover con il Portogallo e gli Stati Uniti), e altri tre lungometraggi venduti da strutture francesi: Le Ciel flamand [+leggi anche:
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intervista: Peter Monsaert
scheda film] del belga Peter Monsaert da UDI, Pretenders [+leggi anche:
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scheda film] dell’estone Vallo Toomla da Wide Management e Park [+leggi anche:
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intervista: Sofia Exarchou
scheda film] della greca Sofia Exarchou da Stray Dogs.
Il resto del programma di questa edizione di San Sebastián è pieno di produzioni francesi. Nella sezione Pearls si distinguono Frantz [+leggi anche:
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Q&A: François Ozon
scheda film] di François Ozon, L'Avenir [+leggi anche:
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Q&A: Mia Hansen-Løve
scheda film] di Mia Hansen-Love, Elle [+leggi anche:
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scheda film] dell’olandese Paul Verhoeven e il film d’animazione The Red Turtle [+leggi anche:
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scheda film] del suo connazionale Michael Dudok de Wit, e tra i minoritari Ma vie de courgette [+leggi anche:
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intervista: Claude Barras
scheda film] dello svizzero Claude Barras, la Palma d'Oro Io, Daniel Blake [+leggi anche:
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scheda film] dell’inglese Ken Loach, l'Orso d'Oro berlinese Fuocoammare [+leggi anche:
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intervista: Gianfranco Rosi
scheda film] dell’italiano Gianfranco Rosi, Sieranevada [+leggi anche:
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Q&A: Cristi Puiu
scheda film] del rumeno Cristi Puiu, L'Economie du couple [+leggi anche:
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intervista: Joachim Lafosse
scheda film] del belga Joachim Lafosse e Neruda [+leggi anche:
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scheda film] del cileno Pablo Larrain.
La sezione competitiva Zabaltegi include il documentario Voyage à travers le cinéma français [+leggi anche:
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scheda film] di Bertrand Tavernier, il film d’animazione Louise en hiver [+leggi anche:
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scheda film] di Jean-François Laguionie e quattro coproduzioni minoritarie (The Ornithologist [+leggi anche:
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intervista: João Pedro Rodrigues
scheda film] di Joao Pedro Rodrigues, Zoology [+leggi anche:
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intervista: Ivan I. Tverdovsky
scheda film] del russo Ivan I. Tverdovsky e i documentari Eat That Question - Frank Zappa in His Own Words [+leggi anche:
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scheda film] del tedesco Thorsten Schūtte e Ejercicios de memoria [+leggi anche:
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scheda film] della paraguayana Paz Encina). Infine, nel menù Orizzonti Latini spiccano cinque minoritari: La región salvaje [+leggi anche:
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scheda film] del messicano Amat Escalante, El Cristo ciego [+leggi anche:
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scheda film] del cileno Christopher Murray (coprodotto con il Cile da Ciné-Sud Promotion), Aquí no ha pasado nada [+leggi anche:
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scheda film] del suo connazionale Alejandro Fernandes Almendras, Santa y Andres [+leggi anche:
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scheda film] del cubano Carlos Lechuga e Era o Hotel Cambridge [+leggi anche:
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scheda film] della brasiliana Eliane Caffé.
(Tradotto dal francese)
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