Crisi infinita alla Cinémathèque
Nuovo episodio nella saga della Cinémathèque française. Il rinnovamento della venerabile istituzione somiglia ad un vero percorso a ostacoli. Ultimo della lista, il fallimento del voto per la riforma dello statuto da parte dell’Assemblea generale martedì 24 giugno.
Il Ministero della Cultura, il CNC (Centro Nazionale di Cinematografia) e il nuovo direttore della Cinémathèque, Serge Toubiana, speravano, a ben guardare, che l’Assemblea Generale della Cineteca francese interinasse il loro progetto di riforma dello statuto. Minaccia implicitamente brandita, era la sospensione del sovvenzionamento statale (che costituisce l’80 per cento delle risorse della Cinémathèque). Una volta ancora, il personale del Tempio del Cinema ha manifestato il dissenso, ed il quorum necessario per il voto non è stato raggiunto (nonostante 171 voti a favore e 70 contro).
Va ammesso che taluni elementi della riforma restano inquietanti, in particolare la nomina di un commissario di governo presso la Cineteca, la creazione di un comitato finanziario in comune con il CNC ed il progetto di Serge Toubiana di ridurre l’attività di restauro a beneficio del Servizio degli Archivi Cinematografici. Il tutto senza dimenticare le contestazioni del vecchio presidente Jean-Charles Tacchella, dimissionario, fra le polemiche, due mesi fa. Prossimo appuntamento per i protagonisti: un’assemblea generale eccezionale in settembre, per un nuovo tentativo.
(Tradotto dal francese)
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