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VARSAVIA 2016 Concorso

Antenna: come la storia e la politica di Israele influenzano le vite dei singoli

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- L’israeliano Arik Rotstein ha portato il suo primo lungometraggio, un dramma familiare impegnato caratterizzato da un velo di umorismo, al Festival del cinema di Varsavia

Antenna: come la storia e la politica di Israele influenzano le vite dei singoli

L’israeliano Arik Rotstein ha portato il suo primo lungometraggio, un dramma familiare impegnato caratterizzato da un velo di umorismo, al Festival del cinema di Varsavia

Arik Rotstein, navigato autore e regista televisivo israeliano, ha presentato Antenna [+leggi anche:
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, il suo primo lungometraggio, nella Concorso internazionale del 32° Festival del cinema di Varsavia, occasione della sua prima mondiale.

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Nonostante una regia che non tradisce la sua militanza nella televisione, Rotstein è riuscito a creare un dramma familiare impegnato, caratterizzato da un velo di umorismo, che dipinge un quadro della mentalità degli ebrei non solo con amore ma anche con rimprovero. Un’altra chiave di lettura, più profonda e oscura, ci porta a riflettere sulla situazione politica in Israele e su come il fardello della storia pesi sulle singole vite della sua gente. Non un evidente disturbo post traumatico da stress, ma gli effetti sono chiaramente visibili.

La famiglia, appartenente alla classe media, è composta da Yehoshua (Alexander Peleg), di 80 anni e sopravvissuto all’Olocausto, sua moglie Sara (Gila Almagor) e i loro tre figli: l’ufficiale dell’esercito Itzik (Mikki Leon), che non è mai a casa e, per questo, fa impazzire sua moglie che deve gestire tre figli da sola, il depresso e divorziato professore di letteratura Leon (Ishai Golan), che si innamora di una studentessa, e il dj e spacciatore occasionale di erba Efi (Michael Aloni), la cui fidanzata tedesca è incinta.

Ovviamente, tutti cercano di proteggere il padre da ogni informazione che potrebbe renderlo triste. Tuttavia, il problema maggiore di Yehoshua è sul suo tetto. L’appartamento che ha comprato con Sara ha il tetto in comune con un vicino che ha affittato la sua parte a una compagnia di telefonia mobile. L’anziano ebreo si lamenta del fatto che le radiazioni dell’antenna siano alla base del suo dolore alle gambe e della sua difficoltà a prendere sonno. Tutta la famiglia gli chiede consigli e pareri che non fanno altro che annoiarlo e nessuno sembra avere tempo per preoccuparsi dell’antenna. Organizza addirittura una protesta fuori dalla sua abitazione con cartelloni con la scritta “Pericolo! Radiazioni!” e altri messaggi decisamente meno educati.

Un film realizzato in maniera tradizionale e con elementi più che discreti sotto ogni punto di vista. La sceneggiatura di Rotstein è caratterizzata da una classica struttura    in tre atti, con un arco emozionale preciso. Le performance degli attori sono all’altezza. Spiccano su tutti Peleg e Leon.

Antenna è stato prodotto da Transfax Films Productions. I diritti internazionali sono disponibili.

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(Tradotto dall'inglese da Michael Traman)

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