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ARRAS 2016

Welcome to Norway!: come fare fortuna con 50 rifugiati?

di 

- Il norvegese Rune Denstad Langlo firma una commedia intelligente, modesta e tenera sulla tolleranza e l’accoglienza degli immigrati

Welcome to Norway!: come fare fortuna con 50 rifugiati?

"Ora è il caos totale!". Sciiti, sunniti, drusi libanesi, iracheni, siriani, russi, protestanti etiopi, indù, buddisti, profughi del Burundi, ecc. In totale, 50 rifugiati popolano i corridoi e le stanze dell’ex hotel Nøro, una struttura fatiscente e sperduta in mezzo alla natura nel Nord della Norvegia, tenuta da Primus, un locale squattrinato e razzista la cui sete di denaro è l’unica motivazione per creare qui un centro profughi. Sono gli ingredienti di partenza di Welcome to Norway! [+leggi anche:
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di Rune Denstad Langlo, terzo lungometraggio del cineasta norvegese dopo Nord [+leggi anche:
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intervista: Rune Denstad Langlo
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(Label Europa Cinemas e premio FIPRESCI al Panorama della Berlinale 2009) e Chasing the Wind [+leggi anche:
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(2013).

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Proiettata questa settimana in competizione al 17° Arras Film Festival, questa nuova opera di un regista che ama lavorare sul filo di un umorismo realista contenuto e con un tocco di malinconia si confronta questa volta con la delicata attualità dell’immigrazione, un tema che non cessa di far discutere in Europa, alimentando le frizioni tra il senso dell’ospitalità e della solidarietà e i venti nazionalisti nutriti dalla paura dell’ignoto e dal cieco razzismo. Un terreno che ha già dato vita a diversi drammi cinematografici e il cui trattamento comico può facilmente prestarsi a qualche deriva, dalla caricatura al buonismo. Ostacoli che Rune Denstad Langlo schiva abilmente, senza rinunciare a portare uno sguardo benevolo sui suoi personaggi, ma senza neanche cercare di drammatizzare, accontentandosi di piccoli tocchi discreti per ricordare la crudeltà degli eventi che spingono i migranti all’esilio.  

Piuttosto che portare uno sguardo "moralizzatore", il cineasta è interessato a filmare ad altezza d’uomo la relazione "forzata" che si instaura tra il suo protagonista Primus (l'eccellente Anders Baasmo Christiansen – già protagonista di Nord e visto di recente in The King's Choice [+leggi anche:
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intervista: Erik Poppe
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) e tutti quegli "abbronzati", come li chiama all’inizio del film, che gli dovrebbero fruttare 100 000 corone ciascuno all’anno ("diventeremo milionari"; "questo paga più dei turisti") se riesce a far omologare la sua struttura come centro profughi. Ma il compito si rivela più difficile del previsto e Primus, che non è cattivo ma solo gretto e pieno di pregiudizi ("non sarà una passeggiata: droghe, stupri, terrorismo...") dovrà mitigare i suoi scambi con i migranti. S'instaura così una sorta di co-gestione (non senza inciampi) per migliorare la vita quotidiana, un approccio che offre a Primus uno specchio della propria esistenza ("non hai amici, tua moglie e tua figlia ti rifiutano, i rifugiati ti odiano. Solo i tuoi genitori ti amavano e sono morti"…).

Cosparso di divertenti peripezie molto terra terra (la divisione delle stanze, le trattative per evitare di soddisfare o per accettare le rivendicazioni dei rifugiati, l’elettricità che salta, ecc.), Welcome to Norway! riesce a trasmettere con efficacia il suo messaggio umanista, facendo sorridere in una giusta misura e senza derive oltraggiose, perché quello che sta dietro il film non si presta evidentemente a grosse risate. Un equilibrio che lo rende un film accessibile a ogni tipo di pubblico e arricchito da una messa in scena molto fluida, con il contributo del direttore della fotografia Philip Øgaard a questo lungometraggio prodotto da Motlys e che sarà distribuito in Francia il 7 dicembre da Eurozoom.

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(Tradotto dal francese)

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