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TORINO 2016

Il meglio del cinema indipendente internazionale al Torino FF

di 

- Presentato a Roma il programma della 34a edizione del festival diretto da Emanuela Martini che si terrà nel capoluogo piemontese dal 18 al 26 novembre 2016

Il meglio del cinema indipendente internazionale al Torino FF
I figli della notte di Andrea De Sica

Stili, generi e tendenze diverse, con una forte rappresentanza dell'America Latina: è questa, secondo il suo direttore artistico Emanuela Martini, la cifra del 34° Torino Film Festival (18-26 novembre 2016), il cui programma, eterogeneo e stimolante come sempre, è stato presentato oggi a Roma. Molta America, anche del Nord, ma anche tanto cinema europeo sarà sotto i riflettori della manifestazione torinese, che quest'anno propone 158 lungometraggi in totale, di cui 46 opere prime e seconde e 43 anteprime mondiali.

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Quindici titoli compongono la principale sezione competitiva, Torino 34 (opere prime, seconde e terze; giuria presieduta da Ed Lachman), incentrata sui giovani talenti e le migliori tendenze del cinema indipendente internazionale. Unico italiano in concorso è l'esordiente Andrea De Sica (nipote del grande Vittorio) con I figli della notte [+leggi anche:
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intervista: Andrea De Sica
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, una favola nera che mischia horror, analisi politica e cinefilia. Per restare in Europa, la Francia schiera Les Derniers Parisiens [+leggi anche:
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 di Hamé Bourokba e Ekoué Labitey, debutto dietro la macchina da presa del gruppo rap francese La Rumeur, e Jesus [+leggi anche:
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di Fernando Guzzoni, coprodotto con il Cile. C'è un po' di Francia anche in Porto [+leggi anche:
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intervista: Gabe Klinger
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di Gabe Klinger, prodotto da Jim Jarmusch (anche con Portogallo e Polonia). Tra i titoli in gara figurano poi il belga La Mécanique de l'ombre [+leggi anche:
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di Thomas Kruithof, con protagonista François Cluzet, il britannico Lady Macbeth [+leggi anche:
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intervista: William Oldroyd
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di William Oldroyd, ritratto di una dark lady ingenua e perversa, il mistery metafisico tedesco We Are the Tide [+leggi anche:
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 di Sebastien Hilger e il titolo serbo Wind [+leggi anche:
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 di Tamara Drakulic.

Festa Mobile, l'ampia sezione che raccoglie il meglio della produzione dell'anno e successi già passati in altri festival, propone fra gli altri L'Avenir [+leggi anche:
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Q&A: Mia Hansen-Løve
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di Mia Hansen-LøveElle [+leggi anche:
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di Paul VerhoevenL'Economie du couple [+leggi anche:
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intervista: Joachim Lafosse
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 di Joachim LafosseThe Fixer [+leggi anche:
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intervista: Adrian Sitaru
intervista: Tudor Aaron Istodor
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 e Illegitimate [+leggi anche:
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intervista: Adrian Sitaru
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 di Adrian SitaruA Quiet Passion [+leggi anche:
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 di Terence Davies, ma anche Absolutely Famous: The Movie, adattamento di Mandy Fletcher dell'omonima sitcom della BBC con protagoniste star della moda come Kate Moss, la scatenata commedia francese La Loi de la jungle [+leggi anche:
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 di Antonin PeretjatkoFree Fire [+leggi anche:
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 di Ben Wheatley (film di chiusura del festival) e Slam - Tutto per una ragazza [+leggi anche:
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, in cui Andrea Molaioli riambienta il romanzo di Nick Hornby a Roma. Altri titoli italiani da citare in questa sezione, l'inchiesta su La felicità umana [+leggi anche:
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 di Maurizio ZaccaroNessuno ci può giudicare di Steve Della Casa, incentrato sui "musicarelli" degli anni '60, Roberto Bolle. L'arte della danza di Francesca Pedroni e Sono Guido e non guido di Alessandro Maria Buonomo, mockumentary sul poeta e performer Guido Catalano.

Tornano come ogni anno le due competizioni (internazionale e italiana) di documentari, dove si potranno vedere Attaque di Carmit Harash, un musical documentario su secolarismo, uguaglianza e libertà dopo gli attentati in Francia; Kazarken di Güldem Durmaz, in cui Denis Lavant, nei panni del centauro Chiron, guida la regista turca alla ricerca delle sue origini; A pugni chiusi di Pierpaolo De Sanctis, sulla parabola esistenziale di Lou Castel in Italia; e fuori concorso, La femme aux cent visages di Jean-Daniel Pollet, una drammatizzazione dell'amore attraverso 80 celebri ritratti femminili, e Wrong Elements [+leggi anche:
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, esordio al cinema del noto scrittore Jonathan Littell.

Non mancheranno poi la sezione After Hours, con titoli horror, erotici e mockumentary tra i più bizzarri (da citare Chi mi ha incontrato, non mi ha visto [+leggi anche:
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 di Bruno Bigoni, che ruota attorno a una misteriosa foto inedita di Arthur Rimbaud); la sezione più sperimentale Onde, con 18 film di metraggio vario; la retrospettiva Cose che verranno, che per il secondo anno raccoglie opere del passato che raffigurano il futuro, e quella sul punk (nel quarantennale della sua nascita) con sette film datati tra il 1976 e l'86; e infine, una selezione di cortometraggi, due incontri con Gabriele Salvatores (guest director di questa edizione; sua la mini sezione Cinque pezzi facili, con altrettanti titoli suoi preferiti) e i film del TorinoFilmLab, tra cui Godless [+leggi anche:
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intervista: Ralitza Petrova
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di Ralitza Petrova (Pardo d'Oro a Locarno). Il Gran Premio Torino va quest'anno al direttore della fotografia Christopher Doyle.

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