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INDUSTRIA Europa

Secondo gli EFAD, la Sat Cab Regulation indebolirà la diversità culturale nelle produzioni europee

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- La norma potrebbe portare all'eliminazione della licenza territoriale esclusiva, a prezzi più elevati e a una diminuzione delle alternative e degli investimenti nelle co-produzioni europee

Secondo gli EFAD, la Sat Cab Regulation indebolirà la diversità culturale nelle produzioni europee

L'articolo 2 della Proposta Normativa su alcune trasmissioni online di emittenti televisive e ritrasmissioni di programmi televisivi e radiofonici introduce un'estensione del principio del Paese di Origine che, secondo gli European Film Agency Directors (EFAD), minaccerà la sostenibilità del settore audiovisivo e la diversità culturale in Europa.

Gli EFAD si oppongono fermamente a tutto ciò e paventano che le posizioni negoziali di produttori, agenti di vendite e distributori potrebbero essere indebolite da questa norma, che rende difficile per loro resistere alle richieste di diritti di catch-up paneuropeo, per le quali i titolari dei diritti vengono raramente remunerati.

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Per le società indipendenti europee, l'esclusività territoriale è un presupposto per il finanziamento,  la distribuzione e la commercializzazione di opere europee; è quindi assolutamente cruciale che la territorialità e la libertà contrattuale non vengano compromesse da nessuna delle proposte per il Mercato Unico Digitale (DSM) che potrebbero minare il potere contrattuale di produttori, agenti di vendite e distributori. La legge sul copyright attuale non impedisce ai titolari di diritti di vendere licenze multi-territoriali, e i costi di transazione nel caso di un'opera audiovisiva sono bassi, in quanto i diritti esclusivi di utilizzo sono in genere del produttore o del licenziatario.

Questa norma potrebbe comportare un accentramento di potere nelle mani degli operatori dominanti, che non rafforzerebbe, ma piuttosto indebolirebbe, la concorrenza e si tradurrebbe in un minor numero di contenuti disponibili online e in un minor accesso a contenuti culturalmente vari, il che porterebbe poi a una minor scelta e a prezzi più elevati in alcuni territori, influenzando il settore e-commerce e l'accesso transfrontaliero ai contenuti pay-TV.

Peter Dinges, presidente degli EFAD e rappresentante dei direttori delle agenzie cinematografiche di 31 Paesi europei, ha spiegato: "Senza le licenze territoriali, si avrebbero meno investimenti in film europei, un minor numero di co-produzioni, meno concorrenza, e, infine, un minore accesso per il pubblico europeo a una varietà di opere culturali. L'impatto di questo regolamento può essere devastante per le opere e le serie audiovisive europee. Pertanto, le agenzie cinematografiche europee fanno appello alle istituzioni europee per cambiare quest'approccio".

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(Tradotto dall'inglese)

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