25/11/2016 - Presentato nella seconda giornata del 9° TorinoFilmLab Meeting Event anche il nuovo sconvolgente film di Massoud Bakhshi, su un reality show dove in ballo c’è la vita

Jan-Ole Gerster durante il pitch del suo nuovo film, Imperium (© TFF)

Isole deserte, relazioni complicate, reality show atroci, foreign fighters adolescenti: di questo e molto altro si è parlato nella seconda giornata del 9° TorinoFilmLab Meeting Event (23-25 novembre, nell’ambito del Torino Film Festival) dedicata alla presentazione di nuovi progetti di film in cerca di finanziamenti. Dall’Italia all’Iran, passando per la Germania e la Bulgaria, fino all’Afghanistan e Israele, il viaggio nelle cinematografie del mondo a bordo del TFL ha offerto anche nella pitch session di ieri una straordinaria varietà di storie.

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E’ tratto dall’omonimo libro di Christian Kracht il progetto Imperium di Jan-Ole Gerster (Schiwago Film). Il regista tedesco, che con Oh Boy - Un caffè a Berlino [+leggi anche:
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intervista: Jan Ole Gerster
scheda film] ha vinto, fra gli altri, l’European Film Award alla miglior opera prima, calerà lo stesso attore protagonista del suo film d’esordio, Tom Schilling, nei panni di un uomo che si trasferisce su un’isola deserta, convinto che per raggiungere il suo più alto potenziale l’essere umano non abbia bisogno di altro che di sole e noci di cocco. E’ un altro uomo – stavolta alle prese con l’abbandono della sua fidanzata e che finisce per dormire sui divani di parenti e amici da dove osserva le contraddizioni delle loro vite intime – il protagonista di L’ospite, opera seconda di Duccio Chiarini (Short Skin [+leggi anche:
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intervista: Duccio Chiarini
scheda film], menzione speciale a Venezia), prodotto da Mood Film con i francesi di House on Fire e gli svizzeri di Cinéddoké: una commedia agrodolce che, secondo quanto dichiarato dal regista, si ispira ai primi film di Woody Allen.  

Il film di Chiarini è presentato nel programma FrameWork, ambisce quindi a un premio di produzione del TFL, così come la produzione franco (JBA Production)-iraniana Yalda di Massoud Bakhshi (A Respectable Family, suo primo film, è stato selezionato alla Quinzaine di Cannes): uno spaccato sconvolgente di una società, quella iraniana, dove si decide della vita o la morte delle persone attraverso un reality show. In Framework, anche The Orphanage di Shahrbanoo Sadat (Adomeit Film) che associa Danimarca, Afghanistan e Polonia e ha ricevuto il supporto del fondo per lo sviluppo di Europa Creativa: un film sull’essere orfani nella Kabul della guerra civile degli anni ’80.  

Si parla di foreign fighters e radicalizzazione in La cosa migliore di Federico Ferrone (Apapaja), cui è stato assegnato il supporto del fondo di coproduzione italo-francese guidato dal CNC e il MiBACT: un adolescente del Nord Italia, iper sensibile e fragile, comincia un percorso che lo porterà in Siria (programma Script&Pitch). E’ una favola surreale, invece, January del bulgaro Andrey Paounov (Portokal), dove cinque uomini si ritrovano bloccati dalla neve sulle montagne dei Balcani e l’unico posto dove trovano riparo è il bar di uno squallido hotel degli anni ’70, da dove scompaiono uno dopo l’altro… Altrettanto surreale il dramma Samira della filmmaker e artista visuale israeliana Yael Bartana, che riflette su mitologia e identità di genere attraverso la storia di un uomo, ex agente di sicurezza, che aspetta un bambino, posseduto dallo spirito di una donna palestinese (produce la francese KinoElektron con l’israeliana Ingenue Productions).

Si ricorda che rimangono pochi giorni per candidarsi alla prossima edizione del programma Script&Pitch del TFL: il termine per le application è il 1° dicembre 2016.