Il Festival del Cinema Europeo di Lecce festeggia 18 anni con Frears, Holland e Mastandrea
- Isabella Ferrari, Citto Maselli e Nuri Bilge Ceylan sono gli altri protagonisti della manifestazione che si terrà a Lecce dal 3 all’8 aprile. 12 i titoli europei in corsa per l’Ulivo d’oro
E’ con un riflessione sul momento difficile che sta vivendo l’Europa e sul cinema come mezzo per celebrare le radici comuni che si è aperta stamattina la presentazione a Roma del 18° Festival del Cinema Europeo di Lecce, in programma dal 3 all’8 aprile 2017. Per festeggiare la maggiore età, il festival diretto da Alberto La Monica e Cristina Soldano – che partirà con un omaggio a Totò a 50 anni dalla scomparsa, con l'anteprima della versione restaurata di Chi si ferma è perduto di Sergio Corbucci – avrà quest’anno ben sei ospiti d’onore. Ai Protagonisti del cinema europeo Agnieszka Holland e Nuri Bilge Ceylan (leggi la news) si aggiunge Stephen Frears, che incontrerà il pubblico di Lecce e ritirerà l’Ulivo d’oro alla carriera; del regista britannico saranno riproposti alcuni successi, tra cui Le relazioni pericolose, Alta fedeltà, Philomena [+leggi anche:
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intervista: Stephen Frears
scheda film] e il più recente Florence [+leggi anche:
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scheda film]. I Protagonisti del cinema italiano saranno invece Valerio Mastandrea, fresco vincitore del David di Donatello come miglior attore non protagonista (per Fiore [+leggi anche:
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Q&A: Claudio Giovannesi
scheda film]), l’attrice Isabella Ferrari (Caos Calmo [+leggi anche:
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intervista: Antonello Grimaldi
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scheda film], Un giorno perfetto [+leggi anche:
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scheda film], La grande bellezza [+leggi anche:
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intervista: Paolo Sorrentino
scheda film]) e il regista Citto Maselli, di cui saranno proiettati, fra gli altri, Gli indifferenti, Lettera aperta a un giornale della sera, Il sospetto, Le ombre rosse [+leggi anche:
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Dodici i titoli in anteprima nazionale che concorreranno per l’Ulivo d’oro e i premi Fipresci, Cineuropa e SNGCI: si va da storie giovanili come l’irlandese A Date for Mad Mary [+leggi anche:
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scheda film] di Darren Thornton, il danese In the Blood [+leggi anche:
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intervista: Elliott Crosset Hove
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scheda film] di Morgan Simon, alla discussione sulle dinamiche familiari del georgiano My Happy Family [+leggi anche:
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scheda film] di Nana & Simon, l’indagine sulla violenza domestica del tedesco Hands of a Mother [+leggi anche:
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scheda film] di Florian Eichinger, le difficoltà di comunicazione dell’austriaco Home is Here [+leggi anche:
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scheda film] di Tereza Kotyk; e poi ancora, Album [+leggi anche:
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scheda film] di Mehmet Can Mertoglu (Turchia/Francia/Romania), Framing Mom [+leggi anche:
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scheda film] di Sara Johnsen (Germania/Danimarca/Norvegia), The Constitution [+leggi anche:
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intervista: Rajko Grlić
scheda film] di Rajko Grlic (Croazia/Repubblica Ceca/Slovenia), Forest, 4am. [+leggi anche:
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scheda film] del polacco Jan Jakub Kolski e Vivir y otras ficciones [+leggi anche:
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intervista: Jo Sol
scheda film] dello spagnolo Jo Sol.
Si segnala inoltre la sezione dedicata alla Commedia europea, con cinque opere in anteprima italiana: The Bloom of Yesterday [+leggi anche:
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scheda film] di Chris Kraus, The Carer [+leggi anche:
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scheda film] di Janos Edelenyi, Tiger Theory [+leggi anche:
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scheda film] di Radek Bajgar, Vincent and the End of the World [+leggi anche:
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scheda film] di Christophe Van Rompaey e The Migrumpies di Arman T. Riahi. La sezione Cinema e realtà darà invece spazio a temi sociali importanti con, fra gli altri, Un altro me [+leggi anche:
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scheda film] di Claudio Casazza, sul primo esperimento in carcere di “trattamento intensificato” per responsabili di violenze sessuali, Silenzi e parole [+leggi anche:
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scheda film] di Peter Marcias e Austerlitz [+leggi anche:
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scheda film] di Sergei Loznitsa.
Il Festival del Cinema Europeo ospiterà come di consueto il Premio Mario Verdone (leggi la news): i finalisti di questa ottava edizione sono Marco Danieli per La ragazza del mondo [+leggi anche:
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intervista: Marco Danieli
scheda film], Fabio Guaglione e Fabio Resinaro per Mine [+leggi anche:
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scheda film], Michele Vannucci per Il più grande sogno [+leggi anche:
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intervista: Alessandro Borghi
intervista: Michele Vannucci
scheda film]; un riconoscimento speciale sarà invece assegnato a Gabriele Mainetti per Lo chiamavano Jeeg Robot [+leggi anche:
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intervista: Gabriele Mainetti
scheda film], “un fuoriclasse”, secondo Carlo Verdone, “che ha aperto un sentiero nuovo”. Sarà assegnato inoltre, per il quinto anno, il Premio Emidio Greco, destinato a un giovane italiano per il suo talento nella realizzazione di un cortometraggio.
Infine, il pubblico di Lecce potrà scoprire (o riscoprire) i tre film finalisti del Premio LUX 2016: il vincitore Vi presento Toni Erdmann [+leggi anche:
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Q&A: Maren Ade
scheda film] di Maren Ade, Appena apro gli occhi [+leggi anche:
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scheda film] di Leyla Bouzid e La mia vita da zucchina [+leggi anche:
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intervista: Claude Barras
scheda film] di Claude Barras.
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