Raúl Arévalo protagonista ai Goya
- L'opera prima Tarde para la ira ha vinto quattro premi maggiori dell’Accademia del Cinema Spagnolo: film, sceneggiatura originale, attore non protagonista (Manolo Solo) e regista esordiente

Madrid ha celebrato la grande festa del cinema, sabato scorso, con la cerimonia di consegna numero 31 dei premi Goya, assegnati dall’Accademia delle Arti e le Scienze Cinematografiche di Spagna. Non ci sono state grandi sorprese considerata la sfilza di premi già ricevuti (leggi la news) da Tarde para la ira [+leggi anche: 
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intervista: Raúl Arévalo
scheda film]: senza dubbio uno degli esordi alla regia più abbaglianti del cinema spagnolo delle ultime stagioni, quello dell’attore Raúl Arévalo, visto in thriller coma La isla mínima [+leggi anche: 
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intervista: Alberto Rodríguez
scheda film] e commedie come Primos [+leggi anche: 
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scheda film]. La sua opera prima si è aggiudicata quattro statuette: miglior regista esordiente, miglior sceneggiatura (di Arévalo e David Pulido), miglior film (ritirato dalla produttrice Beatriz Bodegas, di La Canica Films) e miglior attore non protagonista Manolo Solo, ribattezzato il Judie Dench spagnolo, poiché come l’attrice britannica che vinse l’Oscar per la sua breve apparizione in Shakespeare in Love, l’interprete di Cadice ha raggiunto la vetta con il suo sorprendente ruolo, breve ma intenso, in Tarde para la ira.
La serata del 4 febbraio è stata all’insegna delle doppiette: non solo Arévalo è salito due volte sul palco, ma anche Emma Suárez (miglior attrice protagonista per Julieta [+leggi anche: 
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Q&A: Pedro Almodóvar
scheda film] e non protagonista per La próxima piel [+leggi anche: 
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intervista: Isa Campo, Isaki Lacuesta
scheda film]) e Alberto Vázquez (miglior film d’animazione – Psiconautas, los niños olvidados [+leggi anche: 
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scheda film], co-diretto con Pedro Rivero – e miglior corto d’animazione: Decorado). E per nove volte è stato fatto il nome di Un monstruo viene a verme [+leggi anche: 
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intervista: Juan Antonio Bayona
scheda film] dopo l’apertura della busta con il verdetto degli accademici: il film è stato premiato, fra gli altri, per la miglior regia (Juan Antonio Bayona), montaggio, fotografia, suono ed effetti speciali.
Roberto Álamo ha avuto la meglio sul suo più diretto rivale, Eduard Fernández (El hombre de las mil caras [+leggi anche: 
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intervista: Alberto Rodríguez
scheda film]) per il suo rabbioso ruolo in Que Dios nos perdone [+leggi anche: 
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intervista: Rodrigo Sorogoyen
scheda film]; Anna Castillo ha battuto Ruth Díaz (Tarde para la ira) e Belén Cuesta (Kiki, el amor se hace [+leggi anche: 
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intervista: Paco León
scheda film]) come attrice rivelazione in El olivo [+leggi anche: 
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intervista: Icíar Bollaín
scheda film]; Elle [+leggi anche: 
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scheda film] di Paul Verhoeven è stato proclamato miglior film europeo superando Il figlio di Saul [+leggi anche: 
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Q&A: László Nemes
intervista: László Rajk
scheda film]; e la caustica coproduzione ispano-argentina Il cittadino illustre [+leggi anche: 
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scheda film] si è imposta sulla premiata e torbida pellicola venezuelana Desde allá come miglior film latinoamericano.
Il palmarés dei Premi Goya 2017:
Miglior film
 Tarde para la ira [+leggi anche: 
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intervista: Raúl Arévalo
scheda film] – Raúl Arévalo
Miglior regista
 Juan Antonio Bayona – Un monstruo viene a verme [+leggi anche: 
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intervista: Juan Antonio Bayona
scheda film]
Miglior attrice protagonista
 Emma Suárez – Julieta [+leggi anche: 
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Q&A: Pedro Almodóvar
scheda film]
Miglior attore protagonista
 Roberto Álamo – Que Dios nos perdone [+leggi anche: 
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intervista: Rodrigo Sorogoyen
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Miglior attrice non protagonista
 Emma Suárez – La próxima piel [+leggi anche: 
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intervista: Isa Campo, Isaki Lacuesta
scheda film]
Miglior attore non protagonista
 Manolo Solo – Tarde para la ira
Miglior attore rivelazione
 Carlos Santos – El hombre de las mil caras [+leggi anche: 
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intervista: Alberto Rodríguez
scheda film]
Miglior attrice rivelazione
 Anna Castillo – El olivo [+leggi anche: 
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intervista: Icíar Bollaín
scheda film]
Miglior regista esordiente
 Raúl Arévalo – Tarde para la ira
Miglior sceneggiatura
 Raúl Arévalo e David Pulido – Tarde para la ira
Miglior sceneggiatura adattata
 Alberto Rodríguez e Rafael Cobos – El hombre de las mil caras
Miglior musica originale
 Un monstruo viene a verme – Fernando Velázquez
Miglior direzione di produzione
 Sandra Hermida – Un monstruo viene a verme
Migliori effetti speciali
 Félix Bergés e Pau Costa – Un monstruo viene a verme
Miglior suono
 Oriol Tarrágo e Peter Glossop – Un monstruo viene a verme
Migliori costumi
 Paola Torres – 1898. Los últimos de Filipinas [+leggi anche: 
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scheda film]
Miglior canzone originale
 Ai, ai, ai – Silvia Pérez Cruz (Cerca de tu casa [+leggi anche: 
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making of
scheda film])
Miglior trucco e parrucco
 David Martí e Marese Langan – Un monstruo viene a verme
Miglior direzione artistica
 Eugenio Caballero – Un monstruo viene a verme
Miglior direzione della fotografia
 Óscar Faura – Un monstruo viene a verme
Miglior montaggio
 Bernart Vilaplana e Jaume Martí – Un monstruo viene a verme
Miglior film europeo
 Elle [+leggi anche: 
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scheda film] – Paul Verhoeven (Francia/Germania/Belgio)
Miglior film d’animazione
 Psiconautas. Los niños olvidados [+leggi anche: 
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scheda film] – Pedro Rivero e Alberto Vázquez
Miglior film documentario
 Frágil equilibrio [+leggi anche: 
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scheda film] – Guillermo García López
Miglior film latinoamericano
 El ciudadano ilustre [+leggi anche: 
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scheda film] – Gastón Duprat e Mariano Cohn (Argentina/Spagna)
Miglior cortometraggio di finzione 
 Timecode – Juanjo Giménez Peña
Miglior cortometraggio documentario
 Cabezas habladoras – Juan Vicente Córdoba
Miglior cortometraggio d’animazione
 Decorado – Alberto Vázquez
Goya d’Onore
 Ana Belén
(Tradotto dallo spagnolo)
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