Il Festival di Malaga allarga i suoi confini all’America Latina
- Alla sua 20a edizione, la manifestazione diventa di “cinema in spagnolo”, accogliendo nella sua sezione ufficiale film prodotti oltreoceano ma parlati nella lingua di Cervantes
Oggi 2 marzo è stato presentato a Madrid, all’Accademia del Cinema Spagnolo, il programma della 20a edizione del Festival di Malaga, fino all’anno scorso “di cinema spagnolo” e che questo mese (dal 17 al 26) apre le sue braccia a film di cinematografie latinoamericane, con o senza coproduzione con la Spagna. Questa novità è stata annunciata nel 2016 ed è un’estensione della sezione Territorio Latinoamericano al concorso ufficiale.
Così, quest’anno vedremo concorrere la coproduzione tra Spagna e Argentina Nieve negra [+leggi anche:
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scheda film] di Martín Hodara (leggi la news), con protagonisti Laia Costa, Ricardo Darín e Leonardo Sbaraglia, che interpreta anche El otro hermano [+leggi anche:
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scheda film] (Argentina/Uruguay/Spagna/Francia; leggi la news) di Israel Adrián Caetano; e film spagnoli come Amar [+leggi anche:
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intervista: Esteban Crespo
scheda film], opera prima di Esteban Crespo (Goya del miglior cortometraggio nel 2014 per Aquel no era yo); Brava [+leggi anche:
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intervista: Roser Aguilar
scheda film] di Roser Aguilar (Lo mejor de mí [+leggi anche:
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scheda film]); Pieles [+leggi anche:
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intervista: Eduardo Casanova
scheda film] di Eduardo Casanova; El jugador de ajedrez [+leggi anche:
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scheda film] di Luis Oliveros, con Marc Clotet e Alejo Sauras; La niebla y la doncella [+leggi anche:
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intervista: Andrés M. Koppel
scheda film], opera prima dello sceneggiatore Andrés Koppel (Intacto); No sé decir adiós [+leggi anche:
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intervista: Lino Escalera
scheda film] di Lino Escalera (leggi la news); Selfie [+leggi anche:
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intervista: Víctor García León
scheda film], il ritorno di Víctor García León (Vete de mí); Plan de fuga [+leggi anche:
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scheda film] di Iñaki Dorronsoro (La distancia [+leggi anche:
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scheda film]); e il gran favorito, Verano 1993 [+leggi anche:
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intervista: Carla Simón
scheda film] di Carla Simón, che è stato premiato due volte alla Berlinale. La competizione si completa con Últimos días en La Habana di Fernando Pérez (Cuba/Spagna, anch’esso reduce da Berlino), El candidato di Daniel Hendler (Uruguay/Argentina), La memoria de mi padre di Rodrigo Bacigalupe (Cile), La mujer del animal di Víctor Gaviria (Colombia), Me estás matando Susana di Roberto Sneider (Messico) e Redemoinho di Jose Luiz Villamarim (Brasile).
Nella sempre stimolante sezione Zonazine si potranno vedere Demonios tus ojos [+leggi anche:
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intervista: Pedro Aguilera
scheda film] di Pedro Aguilera, in concorso all’ultimo Rotterdam; Llueven vacas [+leggi anche:
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scheda film] di Fran Arráez, con un cast che include Eduardo Noriega, Maribel Verdú e María Barranco, fra gli altri; Júlia ist [+leggi anche:
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intervista: Elena Martín
scheda film], debutto alla regia della giovanissima Elena Martín (protagonista di Las amigas de Ágata [+leggi anche:
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scheda film]); No quiero perderte nunca [+leggi anche:
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scheda film], secondo film di Alejo Levis (Todo parecía perfecto); e Blue Rai [+leggi anche:
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scheda film], primo lungometraggio di Pedro B. Abreu.
Nella sezione documentari, Converso [+leggi anche:
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scheda film] dello spagnolo David Arratibel (che passerà per Punto de Vista la prossima settimana - leggi la news); Donkeyote [+leggi anche:
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scheda film] (Spagna/Germania/Regno Unito) di Chico Pereira, e Jardines de plomo [+leggi anche:
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scheda film] (Spagna/Italia/Perù), diretto da Alessandro Pugno.
La manifestazione, che si apre con El bar [+leggi anche:
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intervista: Alex de la Iglesia
scheda film] di Álex de la Iglesia, celebrerà nei giorni 20, 21 e 22 gli XI Spanish Screenings - Málaga de Cine, organizzati da FAPAE e riservati alle vendite internazionali di film spagnoli. Nei giorni 23 e 24 marzo, al Rettorato dell’Università di Malaga, ci sarà anche un incontro di Cinema Documentario, dedicato alla transnazionalità e al viavai tra Europa e America Latina.
(Tradotto dallo spagnolo)
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