Tutto quello che vuoi: memoria, poesia e generazioni a confronto
- Giuliano Montaldo e l’esordiente Andrea Carpenzano sono i protagonisti del nuovo film da regista di Francesco Bruni, in anteprima mondiale al Bif&st di Bari e nelle sale italiane l’11 maggio

La malattia di suo padre, il trasloco nel quartiere romano di Trastevere, il romanzo di un suo ex allievo al Centro Sperimentale di Cinematografia: sono gli spunti che combinati insieme hanno portato Francesco Bruni a creare l’universo di Tutto quello che vuoi [+leggi anche:
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scheda film], suo terzo film da regista, un’opera particolarmente sentita che mischia elementi autobiografici e invenzione romanzesca, la guerra sugli Appennini e la tipica indolenza romana, mettendo a confronto due generazioni, quella dei giovani di oggi e quella dei loro nonni, con tenerezza e garbato umorismo.
Presentato in anteprima mondiale all’8° Bif&st di Bari (22-29 aprile), il nuovo film di questo attivissimo sceneggiatore (per Virzì, Calopresti, Molaioli, fra gli altri), già passato dietro la macchina da presa con Scialla! [+leggi anche:
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scheda film], mette al centro della scena un’accoppiata inedita di interpreti: Giuliano Montaldo, il veterano 87enne regista di Sacco e Vanzetti al suo primo ruolo da protagonista al cinema, e un esordiente puro, il 21enne romano verace Andrea Carpenzano. Il primo incarna Giorgio, poeta ultraottantenne dimenticato e affetto da Alzheimer; il secondo è Alessandro, ventenne nullafacente che passa le giornate al bar con gli amici e a sedurre la bella tabacchiera del quartiere (Donatella Finocchiaro). Costretto da suo padre (Antonio Gerardi), il ragazzo accetta malvolentieri un lavoro come accompagnatore di Giorgio nelle sue passeggiate pomeridiane al parco e per le strade di Trastevere, dove vivono entrambi.
L’incontro/scontro tra due mondi e generazioni così distanti non tarderà a dar vita a situazioni spiritose e paradossali. Alessandro entra nella vita di questo elegante signore e un po’ gliela sconvolge: lui e i suoi amici gli invadono casa, lo fanno divertire, fumare, bere, giocare alla playstation. L’Alzheimer di Giorgio è rappresentato con affetto, nel suo lato più buffo: il vecchio signore non azzecca un nome, fa gaffe, sembra immerso in un’altra epoca. Ed è proprio da un’altra epoca, quella della Seconda guerra mondiale, che riemergono alcuni suoi ricordi, sulla base dei quali partirà una vera e propria caccia al tesoro. Liberamente ispirato al libro Poco più di niente di Cosimo Calamini (ed. Garzanti), a un certo punto il film prende infatti un’altra strada, quella del road movie, alla ricerca di un “regalo” degli americani lasciato a Giorgio oltre settant’anni prima nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano. Un’avventura rocambolesca con esiti, ovviamente, inaspettati.
Ma non si sorride solo, in questo film scritto interamente da Bruni. Motivi di commozione ci sono, ma non vi si insiste mai, a un momento drammatico ne segue sempre uno più leggero: “E’ un film tutto in controtempo”, spiega il regista, che per la sceneggiatura si è ispirato anche ai ricordi di suo padre adolescente a Pisa, coi militari americani, “temevo l’enfasi, così ho seguito la regola di andare sempre contro il sentimento che avevo appena provocato”. Un film sulla memoria e sul dialogo tra generazioni che ha il suo momento più bello quando il giovane protagonista dimostra di aver assorbito l’insegnamento del vecchio poeta, e lo fa senza retorica, col tono scanzonato che caratterizza tutto il film.
Prodotto da IBC Movie con Rai Cinema, Tutto quello che vuoi uscirà in sala l’11 maggio con 01.
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