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FILM Portogallo

Fátima, sulla via della redenzione

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- L’ultimo lungometraggio di João Canijo segue le tracce di undici attrici in pellegrinaggio per nove giorni verso il Santuario di Fatima

Fátima, sulla via della redenzione

Quattrocento chilometri separano il villaggio di Vinhais, nel nord del Portogallo, dal famigerato Santuario di Fatima, che proprio quest’anno celebra il centenario della (presunta) apparizione della Vergine Maria ai tre piccoli pastori. È il più lungo sentiero di pellegrinaggio che si snoda attraverso il Portogallo, ed è appunto lungo questo cammino che il regista João Canijo ha scelto di ambientare il suo nuovo film, Fátima [+leggi anche:
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In mezzo alle montagne e alle strade circostanti troviamo undici attrici, molte delle quali hanno già lavorato in altre opere del cineasta, come ad esempio Rita Blanco, Anabela Moreira, Cleia Almeida e Márcia Breia. Il gruppo intraprende un pellegrinaggio di nove giorni, in compagnia di un anziano conducente e con un camper nel quale le donne possono dormire, mangiare, alleviare le ferite ai piedi e…litigare. Litigano – sia all’esterno che all’interno – perché le interazioni umane sono complesse per natura e, solitamente, situazioni del genere finiscono per esacerbarle.

Mischiando realtà e finzione - e permettendo che quest’ultima si lasci contaminare dalla prima – il film si basa in gran parte sull’improvvisazione. Le attrici hanno partecipato a un seminario con alcune residenti di Vinhais, nel tentativo di assorbire aspetti delle loro vite e personalità, per poi costruire al meglio ogni personaggio. Durante le riprese, a partire dalla linea narrativa principale fornita dalla sceneggiatura, è stata lasciata loro piena libertà di improvvisazione. Il risultato è un inevitabile susseguirsi e intrecciarsi di dialoghi, tra tensioni e complicità, che rendono le scene drammatiche ed esilaranti al tempo stesso.

Autoritaria e divertente, Rita Blanco si conferma ancora una volta come una delle più dotate attrici del paese, sebbene la sua prova attoriale, tutta tempi comici e frasi vernacolari, potrà essere pienamente apprezzata soltanto da un pubblico di parlanti portoghesi. Il personaggio interpretato da Moreira, invece, ci viene presentato sull’orlo di un esaurimento nervoso e incarna la principale fonte di conflittualità all’interno del gruppo, le cui interazioni, condite da un linguaggio molto crudo, si collocano talvolta agli antipodi di quello che dovrebbe essere il comportamento di un autentico cattolico. Alla fine, a differenza di queste figure femminili, gli spettatori più cinici potranno anche mettere in dubbio il miracolo di Fatima, ma non certamente la possibilità di una redenzione, né l’abilità unica di Canijo di catturare e ritrarre il volto più profondo di un Portogallo dall’anima (ancora) religiosa e contraddittoria.  

Uscito in sala la scorsa settimana da Midas Filmes e prodotto da Midas Filmes (Portogallo) e Les Films de l'après-midi (Francia), Fátima conta due diverse versioni per la distribuzione cinematografica: una più breve, della durata di 150 minuti, e un’altra più lunga con 50 minuti di scene aggiuntive. È inoltre in arrivo una versione destinata alla televisione, suddivisa in cinque episodi di circa un’ora ciascuno.

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(Tradotto dall'inglese)

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