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FILM Polonia

Knives Out: una festa affogata in un cocktail tossico di alcol e nazionalismo

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- L’ormai navigato regista polacco Przemyslaw Wojcieszek torna con un film troppo politico per poter ottenere dei fondi statali

Knives Out: una festa affogata in un cocktail tossico di alcol e nazionalismo

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è forse il film più indipendente che il cinema polacco possa vantare. È stato finanziato privatamente, girato in un’unica location (una casa con un cortile e una foresta vicino), per diversi giorni con un budget ristrettissimo e contando su un cast di sette studenti di recitazione. La pellicola è stata ignorata dai fondi statali ed è persino stata distribuita in maniera indipendente in Polonia. Solitamente, alle proiezioni del regista Przemyslaw Wojcieszek (noto soprattutto per How to Disappear Completely [+leggi anche:
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) fanno seguito dei dibattiti molto accesi. Tuttavia, se dopo la premiere internazionale al Crossing Europe Film Festival di Linz ci si può aspettare un certo interesse per il film da parte di altre manifestazioni, le possibilità di accedere ad una distribuzione internazionale regolare sono esigue.

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Il grande punto di forza dell’opera è infatti anche il suo problema principale: l’aspetto politico. La tesi di Wojcieszek è che le elezioni parlamentari e presidenziali tenutesi nel 2015 nel paese, e vinte con ampio margine dai populisti di destra del partito Diritto e Giustizia (PiS), siano state uno shock di proporzioni epiche, che potrebbe non soltanto trasformare la Polonia che oggi conosciamo, ma anche avere delle ripercussioni sull’intera Unione europea. Wojcieszek afferma – e le statistiche sembrano dargli ragione – che in queste elezioni, il gruppo demografico dei giovanissimi, sia in città che in campagna, abbia espresso un voto di opposizione, scegliendo la destra o astenendosi. Un contesto delicato per l’attuale governo polacco, sensibile ad ogni forma di critica, ma al contempo anche troppo locale per il più ampio quadro europeo.

Knives Out rappresenta lo sforzo onesto di un regista che vuole affrontare la nuova realtà ed esaminare lo stato della società polacca, specialmente rispetto alle nuove generazioni, per capire cosa sia andato storto. I personaggi sono dei ventenni provenienti da una città non meglio precisata, che non si sono visti dai tempi del diploma delle superiori e che si incontrano in una festa. Ci sono tre coppie, due eterosessuali (una conservatrice e relativamente povera, l’altra, che ospita la festa, liberale e benestante), e una coppia lesbica, di sinistra, composta da una sviluppatrice di app di successo e dalla sua compagna, un’attivista. La sola presenza della collega ucraina del padrone di casa, Solomiya, diventa catalizzatore di una serie di spiacevoli eventi. Infatti, mano a mano che il livello di vino e vodka consumati dai ragazzi a tavola comincia ad aumentare, il vanto sulla migliore generazione si trasforma in affermazioni sull’amore, poi su quale sia la migliore nazione al mondo, fino ad arrivare a volgari battute che si tramutano in insulti a sfondo etnico. Se anche Solomiya avesse un bersaglio attaccato sulla schiena, non potrebbe essere più in pericolo di così.

Il film è strutturato come una pièce in due atti, scelta che non sorprende da parte di un regista e sceneggiatore che ha alle spalle un’importante esperienza teatrale. L’atmosfera è segnata da uno stile per certi versi grezzo, simile al cinema indipendente americano degli anni ’90, con una fotografia in bianco e nero in rapporto 4:3, immagini girate con la camera a spalla e repentini tagli di montaggio. Tuttavia, non c’è traccia del modo di filmare un po’ datato tipico delle pellicole teatrali, e anzi la concatenazione degli eventi è mantenuta dinamica e viva. Ciononostante, tenendo presente l’essenzialità del copione, talvolta Wojcieszek si spinge troppo in là, sopprimendo i passaggi che servirebbero a delineare il cambiamento di motivazione dei personaggi, rendendo alcuni stravolgimenti narrativi piuttosto improbabili. Resta il fatto che, come film e come dissertazione sociologica e politica, Knives Out mantiene tutta la sua solidità. 

Centrum Technologii Audiowizualnych è tra le case di produzione che hanno collaborato alla realizzazione del film.  

In collaborazione con

 

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(Tradotto dall'inglese)

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