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PRODUZIONE Francia

Fabrice Luchini e Leïla Bekhti per Un homme pressé

di 

- Primo ciak a breve per il film di Hervé Mimran guidato da Albertine Productions e venduto nel mondo da Gaumont

Fabrice Luchini e Leïla Bekhti per Un homme pressé
L'attore Fabrice Luchini e l'attrice Leïla Bekhti

Il 23 maggio cominciano le riprese di Un homme pressé [+leggi anche:
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, terzo lungometraggio di Hervé Mimran dopo Tout ce qui brille [+leggi anche:
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(1,4 milioni di entrate in Francia nel 2010 e nominato al César 2011 della miglior opera prima) e Nous York [+leggi anche:
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(614 000 entrate nel 2012), due film che aveva co-diretto con Géraldine Nakache. Per la sua prima opera in solitario, il cineasta ritroverà Leïla Bekhti (César 2011 della miglior promessa per Tout ce qui brille, nominata al César 2012 della miglior attrice per La sorgente dell’amore [+leggi anche:
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e ammirata in Une vie meilleure [+leggi anche:
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intervista: Cédric Kahn
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, L'Astragale [+leggi anche:
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e Nous trois ou rien [+leggi anche:
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) che è protagonista con Fabrice Luchini (Coppa Volpi della miglior interpretazione femminile a Venezia nel 2015 per La corte [+leggi anche:
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, nominato sei volte al César del miglior attore - nel 1991, 1997, 2013 per Nella casa [+leggi anche:
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, 2014 per Molière in bicicletta [+leggi anche:
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, 2016 per La corte e 2017 per Ma Loute [+leggi anche:
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Q&A: Bruno Dumont
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). Nel cast c’è anche Igor Gotesman (Five [+leggi anche:
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).

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Scritta da Hervé Mimran con la collaborazione di Hélène Fillières dal racconto autobiografico J'étais un homme pressé di Christian Streiff (che dirigeva il gruppo automobilistico PSA Peugeot Citroën nel 2008 quando ha avuto l'incidente al centro del suo libro), la sceneggiatura è incentrata su Alain, un uomo d’affari sotto pressione, che corre dietro il tempo. Nella sua vita non c’è spazio per il tempo libero o la famiglia. Fino al giorno in cui un ictus gli fa perdere l’uso della lingua e utilizzare una parola al posto di un’altra! All’ospedae, viene preso per mano da Jeanne, una giovane logopedista che gli insegna nuovamente, come a un bambino, il linguaggio e la pazienza. Alain comprende che, anche se si è perso una parte della sua vita, tutto è ancora possibile: dai piccoli piaceri della vita alla riconciliazione con sua figlia.

Prodotto da Matthieu Tarot per Albertine Productions, Un homme pressé è coprodotto da France 2 Cinéma e Gaumont (che guiderà la distribuzione in Francia e le vendite internazionali). Pre-acquistato da Canal+ e Ciné+, il film sarà girato in Ile-de-France con Jérôme Alméras (nominato al Lumière della sua specialità nel 2014 per Quai d'Orsay [+leggi anche:
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e lo stesso anno al David di Donatello per Il capitale umano [+leggi anche:
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intervista: Paolo Virzì
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) alla direzione della fotografia.

Albertine Productions, che ha al suo attivo La corte di Christian Vincent, Gemma Bovery [+leggi anche:
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di Anne Fontaine, Une histoire d'amour [+leggi anche:
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di Hélène Fillières e Arès [+leggi anche:
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di Jean-Patrick Benes, ha lanciato il mese scorso nelle sale Problemos [+leggi anche:
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di Eric Judor.

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(Tradotto dal francese)

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