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PRODUZIONE Bulgaria / Francia / India

Konstantin Bojanov sviluppa la storia indiana The Shameless

di 

- Il terzo lungometraggio del regista è una coproduzione tra Bulgaria, Francia e India

Konstantin Bojanov sviluppa la storia indiana The Shameless
Il regista Konstantin Bojanov

Dopo il suo secondo film Light Thereafter [+leggi anche:
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, incentrato su un adolescente bulgaro in cerca del suo idolo, un pittore belga, Konstantin Bojanov sembra determinato a mettere ancora più distanza tra sé e la sua nativa Bulgaria: il terzo film del regista è ambientato in India e sarà girato lì nel 2018. Il progetto è prodotto da Argentum Lux Films (Bulgaria), Urban Factory (Francia) e Travelling Light (India). Il team è attualmente in trattative con una quarta società di produzione di base in Lussemburgo. The Shameless [+leggi anche:
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intervista: Konstantin Bojanov
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 sarà presentato al mercato di coproduzione CineLink del Festival internazionale del film di Sarajevo.

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The Shameless segue Rani, una prostituta Indiana che annuncia alla sua famiglia di voler andare in pellegrinaggio in un tempio lontano. Il viaggio è un’occasione per Rani di riflettere sul suo passato tumultuoso, in particolare un amore adolescenziale che aveva per un’altra ragazza, Renuka. Oggi Renuka sta scontando una condanna a vita per omicidio a Bangalore, destinazione del viaggio di Rani.

La sceneggiatura è scritta da Bojanov con lo sceneggiatore indiano Buku Sarkar. A dicembre comincerà il casting, che punterà a riunire attori professionisti e non. Il budget ammonta a €850.000. Il film sarà girato in India, per 36 giorni alla fine del 2018, a Bangalore e nello Stato di Karnataka.

Bojanov ha detto a Cineuropa che il progetto era partito come un documentario, a seguito dei suoi lunghi viaggi in India. Aveva anche cominciato a girare parte del documentario focalizzandosi su una prostituta devadasi 32enne, Reshma: “Mano a mano che le riprese andavano avanti, e io riuscivo a individuare i diversi livelli del soggetto, mi sono convinto che bisognava concentrarsi su questa singola storia, sullo sfondo della tradizione vecchia di secoli dello sfruttamento sessuale all’insegna della religione. A quel punto, ho anche deciso di trasformare il progetto, ai fini di un controllo artistico maggiore, dalla non-fiction alla fiction”, ha spiegato il regista.

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(Tradotto dall'inglese)

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