CANNES 2012 Settimana della Critica
Lo sguardo senza compromessi di Sofia's Last Ambulance
- Il debutto del bulgaro Ilian Metev segue il turno di 48 ore del personale medico di un'ambulanza che gestisce le emergenze nella capitale bulgara
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scheda film], il dottor Yordanov, l'infermiera Mila e l'autista Plamen sono su una delle 13 sole ambulanze in una città da 1.2 milioni di abitanti. Devono combattere contro un sistema sanitario fatiscente, pazienti ubriachi e drogati e le loro famiglie nel panico, automobilisti indifferenti e buche che crivellano tutte le strade dell'animata città di Sofia.
Metev sceglie un approccio osservativo : non ci sono interviste né voce fuori campo, e per tutta la durata del film lo spettatore è nell'ambulanza con lo staff medico o negli appartamenti e nelle case dove si reca per visitare i pazienti. Non si vedono mai volti, ad eccezione di quelli nell'ambulanza. Si ascoltano le parole dei pazienti e delle loro famiglie, e a volte si vede la gamba o la nuca di un paziente sulla barella quando l'infermiera si piega verso di lui, ma la macchina da presa non lascia mai i tre protagonisti.
Il punto di vista è spesso sul cruscotto dell'ambulanza e guarda dentro, con primi piani dei tre: il dottore dai capelli bianchi e l'infermiera quarantenne fumano, ed il giovane autista sorride sempre. L'ambulanza prende una buca, e la macchina da presa subisce uno scossone, e si sente il rumore che lo accompagna.
Sofia's Last Ambulance è un documentario puro e senza compromessi, e la manipolazione del regista sul pubblico è minima - quella appena necessaria al mezzo filmico. È un film su un sistema sanitario precario in una società in transizione, ma, soprattutto, è lo studio di tre professionisti che fanno il loro lavoro per passione e per amore verso il prossimo.
Co-prodotto dalla tedesca Sutor Kolonko, la croata Nukleus Film e le bulgare SIA e Chacona Films, Sofia's Last Ambulance viene venduto all'estero da Films Boutique.
(Tradotto dall'inglese)
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