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VENEZIA 2017 Orizzonti

Gatta Cenerentola, una fiaba noir nel porto di Napoli

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- VENEZIA 2017: Alessandro Rak torna dopo il successo de L’arte della felicità con un film d'animazione ispirato al testo del 1636 di Giambattista Basile in chiave retro-fantascientifica

Gatta Cenerentola, una fiaba noir nel porto di Napoli

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(EFA Award 2014 dopo aver aperto La Settimana della Critica di Venezia), Alessandro Rak realizza il suo secondo lungometraggio d'animazione Gatta Cenerentola [+leggi anche:
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con Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone, in concorso in Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia. Come il precedente, anche Gatta Cenerentola è prodotto dalla napoletana Mad Entertainment di Luciano Stella con Rai Cinema, in partecipazione con Big Sur, in collaborazione con SkyDancers, Tramp Ltd e O'Groove, distribuito da Videa e venduto da Rai Com.

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Già nei primi minuti questo noir ispirato alla celeberrima favola affascina lo spettatore con le sue immagini e il ritmo incalzante. Tramandata oralmente da un continente all'altro, La Gatta Cenerentola trova la sua prima edizione letteraria proprio a Napoli, nel 1636 firmata da Giambattista Basile in una versione cruda e sanguinosa. Da quella prende le mosse il film, tutto ambientato in una nave, la Megaride, ancorata nel porto di Napoli. Nell'antefatto riviviamo i sogni del ricco armatore e scienziato Vittorio Basile, che vuole creare un futuristico polo scientifico e portare benessere alla città. Sta per sposare la bellissima cantante Angelica Carannante, ma l'amante di questa, il trafficante di droga Salvatore Lo Giusto detto 'o Re, lo uccide per attuare il suo piano malvagio. Rimasta nascosta per 15 anni nei meandri della gigantesca imbarcazione tra gli ologrammi fantasma del passato, la figlioletta di Basile, Mia, alla soglia dei 18 anni, dovrà scontrarsi con Salvatore, tornato per sposare la giovane Cenerentola/Mia e sfruttare la concessione per la zona portuale ereditata dalla ragazza. Chi la vuole morta è invece Angelica, furiosa per la gelosia, e le sue sei terribili figlie. Per fortuna al fianco di Cenerentola compare una vecchia conoscenza, un poliziotto chiamato Primo Gemito.    

Sofware avanzati e rigorosamente open source incontrano la tradizione in uno stile retro-fantascientifico e visionario. La favola senza tempo ripropone l'eterna lotta bene/male, tra chi vuole fare qualcosa per quella città tormentata e chi la sfrutta per i proprio scopi illeciti. Oltre all'elegante aspetto visivo dell'animazione, a colpire di questo film sono i dialoghi incanzanti e benissimo scritti in un napoletano attualissimo e godibile, punteggiati da bellissime canzoni della tradizione, come Era de maggio e Te voglio bene assaje, rivisitate in modo eccellente. A prestare le voci ai personaggi sono Massimiliano Gallo, che supera se stesso dando vita all'arrogante criminale (ma magnifico cantante) Salvatore; Maria Pia Calzone, eccellente Angelica); Alessandro Gassman, unico non napoletano, Mariano Rigillo e Renato Carpentieri. Vera protagonista, la musica è affidata ad artisti del calibro di Enzo Gragnaniello, I Virtuosi di San Martino, Guappecartò, Ilaria Graziano e Francesco Forni, Francesco Di Bella, Daniele Sepe, i Foja. La colonna sonora originale è composta da Luigi Scialdone e Antonio Fresa.

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