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NAMUR 2017

La Part Sauvage, fragile marginalità

di 

- Con il suo primo lungometraggio, Guérin van de Vorst offre un ritratto sensibile e forte di un giovane uomo perso che si scopre padre

La Part Sauvage, fragile marginalità
Vincent Rottiers in La Part Sauvage

Guérin van de Vorst ha presentato ieri sera al Festival di Namur il suo primo lungometraggio, La Part Sauvage [+leggi anche:
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, un ritratto forte e sensibile di Ben, ex detenuto fragile ed emarginato che tenta di trovare il suo posto nel mondo scoprendosi padre. 

Dopo tre anni di prigione, Ben vuole riallacciare con suo figlio e trovare il suo posto nella società. Quando esce, ritrova Anouar, un amico d’infanzia che lo accoglie come un fratello e gli propone un lavoro nella sua officina. Mentre Ben ha messo la sua vita fra parentesi dietro le sbarre, Anouar ha visto la sua sbocciare, si è sposato, è divenuto padre, ha messo su il suo negozio… Ben si sente presto estraneo a tutti questi risultati. Tanto più che anche lui vorrebbe essere padre, ma i suoi tentativi di riprendere contatto con suo figlio che non sa nulla del suo passaggio in prigione si rivelano poco fruttuosi, a causa delle reticenze della madre e la distanza del figlio. Completamente perso in questa nuova vita al contempo troppo grande e stroppo stretta, Ben trova un orecchio attento in Jo e Mustapha. Forse troppo attento. Poco a poco, l’appetito religioso di Ben vira al radicalismo. Nei suoi compagni di preghiera trova una famiglia che altrove gli viene rifiutata. Tra un lavoro di reinserimento e piccole recidive, tra amicizie sincere e tentazione integralista, Ben condurrà una lotta per resistere all’odio e ritrovare la sua dignità di uomo libero.

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Nel ruolo di Ben, ritroviamo Vincent Rottiers, che porta con poche parole e molta intensità il film sulle sue spalle. Ci voleva un attore denso e magnetico per incarnare questo giovane uomo in preda ai suoi demoni ed emarginato da una società che non dà spazio a chi ha sbagliato. Visto spesso nei film belgi, in particolare in L’Hiver Dernier [+leggi anche:
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, Rottiers impone ancora una volta la sua presenza in un ruolo centrale ed esigente. Accanto a lui ritroviamo Sébastien Houbani, già formidabile in Noces [+leggi anche:
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, e che qui interpreta Anouar, e Walid Afkir. Salomé Richard incarna invece una figura raramente leggera, proiezione di una possibile speranza nella cupezza del quotidiano di Ben. La Part Sauvage si svolge a Bruxelles, la Bruxelles del Canale, questo limite fra due mondi, quello dei benestanti e quello degli alienati, una Bruxelles maestosa ma fratturata da questo canale, frontiera territoriale e sociologica.

La Part Sauvage è prodotto da Wrong Men, che in pochi anni ha dimostrato una grande capacità nell’accompagnare giovani autori promettenti verso il loro primo lungometraggio. Ricordiamo Préjudice [+leggi anche:
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) produrrà anche i prossimi film di Rachel Lang e Laurent Micheli.

La Part Sauvage è coprodotto in Francia da Chevaldeuxtrois, con il sostegno del Centre du Cinéma et de l’Audiovisuel de la Fédération Wallonie-Bruxelles e di screen.brussels. Il film, venduto all'estero da Loco Films, uscirà sugli schermi belgi a fine 2017/inizio 2018.

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(Tradotto dal francese)

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