La lutte des classes di Michel Leclerc
- Nel cast, Leïla Bekhti, Edouard Baer, Ramzy Bedia, Eye Haïdara e Laurent Capelluto. Un film prodotto da Karé Productions e venduto da Orange Studio.

Primo ciak a gennaio per La lutte des classes [+leggi anche:
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scheda film], il quinto lungometraggio di Michel Leclerc, dopo J’invente rien (2006), Le nom des gens [+leggi anche:
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scheda film] (scoperto a Cannes in occasione della Settimana della Critica nel 2010, premio César 2011 per la miglior attrice e per la miglior sceneggiatura e anche candidato nelle categorie miglior opera prima e miglior attore), Télé gaucho [+leggi anche:
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scheda film] (candidato al César 2013 nella categoria promessa maschile) e La vie très privée de monsieur Sim [+leggi anche:
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scheda film] (candidato al César 2016 per il miglior attore).
Nel cast, spiccano Leïla Bekhti (César 2011 come promessa femminile per Tout ce qui brille [+leggi anche:
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scheda film], candidata come miglior attrice nel 2012 per La sorgente dell’amore [+leggi anche:
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scheda film], apprezzata in Nous trois ou rien [+leggi anche:
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scheda film] e che vedremo nel 2018 in Le Grand Bain e Un homme pressé), Edouard Baer (Asterix & Obelix al servizio di sua maestà [+leggi anche:
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scheda film] e in Mademoiselle de Joncquières l’anno prossimo), Ramzy Bedia (La Tour Montparnasse infernale, Vandal [+leggi anche:
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scheda film], CoeXister [+leggi anche:
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scheda film]), Eye Haïdara (vista recentemente in C'est la vie - Prendila come viene [+leggi anche:
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scheda film]) e Laurent Capelluto (candidato al César 2009 come promessa per il film Racconto di Natale [+leggi anche:
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scheda film] e quattro volte, a partire dal 2011, candidato al Magritte per il miglior attore non protagonista, nel 2016 con L'enquête [+leggi anche:
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scheda film]).
Scritta dal regista con l’inseparabile Baya Kasmi (un duo che ha vinto il César 2011 a Cannes per la miglior sceneggiatura con Le nom des gens), la storia parte dal postulato secondo cui, come tutti sanno, per i bambini non contano la classe sociale, il colore della pelle o la religione. Ma perché, allora, il figlio di 9 anni di Paul e Sofia, nella scuola di Bagnolet, ha solo amici che gli assomigliano? Quando poi tutti i suoi amici si trasferiscono in una scuola privata parigina, i suoi genitori si spaventano. Ormai, Corentin è il solo della sua classe. Ma il solo cosa?
Prodotto da Antoine Rein e Fabrice Goldstein per Karé Productions (al terzo film con il regista), La lutte des classes sarà coprodotto da France 2 Cinéma, UGC e Orange Studio. Pre-acquistato da Canal+ e Ciné+, il lungometraggio sarà girato per sette settimane e mezzo, dal 20 gennaio al 17 marzo, a Parigi e nella regione parigina, con Alexis Kavyrchine (La douleur [+leggi anche:
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intervista: Emmanuel Finkiel
scheda film]) come direttore della fotografia. La distribuzione in Francia sarà gestita da UGC Distribution nel primo trimestre del 2019 e le vendite internazionali saranno di competenza di Orange Studio.
Karé Productions ha prodotto 16 lungometraggi a partire dal 2003, tra cui, recentemente, Aurore [+leggi anche:
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scheda film] di Blandine Lenoir (2017) e Otez-moi d'un doute [+leggi anche:
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scheda film] di Carine Tardieu.
(Tradotto dal francese da Michael Traman)
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