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PRODUZIONE Ue

Uniti nella diversità

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Ottime notizie per i diversi sistemi europei di sostegno alla produzione cinematografica, con la decisione presa ieri dalla Convenzione Europea di mantenere il principio di unanimità per gli accordi che coinvolgono i settori culturali e audiovisivi.
Riunitasi ieri, la Convenzione ha approvato il seguente ordinamento: "Il Consiglio delibererà all'unanimità la negoziazione e la conclusione di accordi del settore dei servizi audiovisivi e culturali qualora danneggino la diversità culturale e linguistica dell'Unione".
Una presa di posizione che ha bisogno solo della ratifica dei capi di Stato e di governo prevista per il prossimo ottobre e che garantisce la capacità di ogni paese europeo nel definire liberamente la propria politica culturale e i suoi meccanismi specifici di sostegno finanziario. In Francia, la soddisfazione dei diversi organismi di professionisti non si è fatta attendere, in particolare da parte dell'ARP (Autori, registi e Produttori) che ha fatto della diversità culturale il proprio cavallo di battaglia.

Nei giorni scorsi nella sede del Parlamento europeo il ministro dei Beni culturali italiano Giuliano Urbani aveva dichiarato di voler difendere strenuamente "l'eccezione culturale" che permette ai governi europei di fissare le quote d'importazione dei film americani. "Dobbiamo preservare e proteggere i nostri valori culturali", ha dichiarato Urbani, concludendo: "Farò tutto ciò che posso all'interno del mio governo e in ambito europeo per condurre una battaglia al fianco dei miei amici francesi su tale questione. Dobbiamo preservare la diversità culturale e proteggere gli interessi dei Paesi più piccoli".

(Tradotto dal francese)

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