Isabel Coixet vince altri tre Goya
- Handia si è aggiudicato dieci premi, ma la cineasta catalana ha ottenuto i più importanti con la sua coproduzione europea The Bookshop

Qual è il miglior film del 2017 secondo i membri dell’Accademia delle Arti e delle Scienze Cinematografiche di Spagna? Quello che ha ottenuto il maggior numero di premi, gli ambiti Goya, o quello che è stato proclamato miglior film di finzione? Interrogativo paradossale seguito alla cerimonia di premiazione – noiosa, insípida e priva di ritmo – celebrata lo scorso sabato, 3 febbraio, a Madrid, dove Handia [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Aitor Arregi e Jon Garaño
scheda film] ha ricevuto dieci statuette (per lo più in categorie tecniche, come fotografia, montaggio e direzione artistica) mentre The Bookshop [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film] (una produzione di Spagna, Inghilterra e Germania) ne ha ottenute solo tre, ma delle più significative: miglior sceneggiatura adattata, regia e film. Così, Isabel Coixet (che ha già conquistato in precedenza altri quattro Goya) è salita più volte sul palco per ringraziare, davanti al microfono, i voti degli accademici.
E’ stata una notte in cui si sono udite molte lingue: The Bookshop è girato in inglese; Handia, in basco; Summer 1993 [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Carla Simón
scheda film] (miglior regista esordiente, attore non protagonista e attrice rivelazione), in catalano; e La llamada [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Javier Calvo e Javier Ambr…
scheda film] (miglior canzone), Verónica [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Paco Plaza
scheda film] (suono) e altri premiati, in castigliano. E’ stata anche una serata di rivendicazione dell’uguaglianza di genere e molte donne hanno sfilato sul palco: Carla Simón per ritirare il Goya alla miglior regista esordiente, Marisa Paredes per il suo meritato Goya d’onore e la summenzionata Coixet erano tra queste, brave e combattive.
Tra i migliori momenti del gala della 32ª edizione dei Goya spicca l’emozionante discorso di Nathalie Poza, miglior attrice per No sé decir adiós [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Lino Escalera
scheda film]; quello breve ma appassionato della transessuale Daniela Vega, protagonista della coproduzione ispano-cilena-tedesco-americana Una donna fantastica [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film] (miglior film latinoamericano) e l’esplosione di carisma della sempre loquace Julita Salmerón, la nuova star del cinema spagnolo grazie a Muchos hijos, un mono y un castillo [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Gustavo Salmerón
scheda film] (miglior documentario), diretto dal più giovane dei suoi rampolli: Gustavo Salmerón. Nel palmarès, più o meno giusto, dei Goya, El autor [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Manuel Martín Cuenca
scheda film] ha dovuto accontentarsi di un paio di premi all'interpretazione: per Javier Gutiérrez (che fa il bis dopo quello ottenuto per La isla mínima [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Alberto Rodríguez
scheda film]) e Adelfa Calvo, magnifica nel ruolo della portiera affettuosa e appassionata di karaoke.
Da citare, infine, il discorso del direttivo dell’Accademia del Cinema, pronunciato dal cineasta Mariano Barroso e dall’attrice Nora Navas in assenza della presidentessa Yvonne Blake, che si sta riprendendo da un ictus sofferto poche settimane fa, in cui si è tornato a chiedere al governo la riduzione dell'IVA, sempre rinviata, si è ricordato che il cinema spagnolo è un'industria redditizia e, come nel resto della cerimonia, è stata chiesta l'uguaglianza delle condizioni di lavoro tra i sessi.
La lista dei Premi Goya 2018:
Miglior film
The Bookshop [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film] – Isabel Coixet (Spagna/Regno Unito/Germania)
Miglior regia
Isabel Coixet – The Bookshop
Miglior attrice protagonista
Nathalie Poza – No sé decir adiós [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Lino Escalera
scheda film]
Miglior attore protagonista
Javier Gutiérrez – El autor [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Manuel Martín Cuenca
scheda film] (Spagna/Messico)
Miglior attrice non protagonista
Adelfa Calvo – El autor
Miglior attore non protagonista
David Verdaguer – Summer 1993 [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Carla Simón
scheda film]
Miglior attore rivelazione
Eneko Sagardoy – Handia [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Aitor Arregi e Jon Garaño
scheda film]
Miglior attrice rivelazione
Bruna Cusi – Summer 1993
Miglior regista esordiente
Carla Simón – Summer 1993
Miglior sceneggiatura originale
Jon Garaño, José María Goenaga e Aitor Arregi – Handia
Miglior sceneggiatura adattata
Isabel Coixet – The Bookshop
Miglior musica originale
Pascal Gaigne – Handia
Miglior scenografia
Ander Sistiaga – Handia
Migliori effetti speciali
Jon Serrano e David Heras – Handia
Miglior sonoro
Aitor Berenger, Gabriel Gutiérrez e Nicolás de Poulpiquet – Verónica [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Paco Plaza
scheda film]
Migliori costumi
Saioa Lara – Handia
Miglior canzone originale
La llamada – Leiva, di La llamada [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Javier Calvo e Javier Ambr…
scheda film]
Miglior trucco e acconciature
Ainhoa Eskisabel, Olga Cruz e Gorka Aguirre – Handia
Miglior direzione artistica
Mikel Serrano – Handia
Miglior fotografia
Javier Agirre Erauso – Handia
Miglior montaggio
Laurent Dufreche e Raúl López – Handia
Miglior film europeo
The Square [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Ruben Östlund
scheda film] – Ruben Östlund (Svezia/Germania/Francia/Danimarca/USA)
Miglior film d’animazione
Tadeo Jones 2: el secreto del Rey Midas [+leggi anche:
trailer
scheda film] – Enrique Gato
Miglior film documentario
Muchos hijos, un mono y un castillo [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Gustavo Salmerón
scheda film] – Gustavo Salmerón
Miglior film latinoamericano
Una donna fantastica [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film] – Sebastián Lelio (Cile/Spagna/Germania/USA)
Miglior cortometraggio di finzione
Madre – Rodrigo Sorogoyen
Miglior cortometraggio documentario
Los desheredados – Laura Ferrés
Miglior cortometraggio d’animazione
Woody & Woody – Jaume Carrió
Goya d’onore
Marisa Paredes
(Tradotto dallo spagnolo)
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.