Friborgo: un piccolo festival dalle grandi ambizioni
- Il Festival Internazionale del Film di Friborgo si appresta a dare il via alla sua nuova edizione. 113 film alimenteranno una programmazione sempre più ricca e variegata

Come sottolineato da Alain Berset, presidente della Confederazione svizzera: "Il FIFF ha preso negli ultimi anni un nuovo slancio che gli ha permesso di diventare uno dei pochi piccoli festival citati tra i più grandi". Un’affermazione elogiosa che evidenzia la volontà del Festival Internazionale del Film di Friborgo (FIFF) di consolidare la sua presenza nel panorama dei festival svizzeri e internazionali. Costantemente alla ricerca di un equilibrio tra film per il grande pubblico e produzioni più di nicchia, grandi classici ed eccitanti scoperte, il festival non smette di attirare personalità importanti della cinematografia mondiale. Quest’anno, per la sua 32esima edizione (16-24 marzo), è il turno di Ken Loach, presente a Friborgo per un’attesa masterclass (19 marzo).
La competizione internazionale (lungometraggi), composta da 12 film provenienti da altrettanti paesi, accoglierà quattro produzioni e coproduzioni europee: Black Level [+leggi anche:
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scheda film] dell’ucraino Valentyn Vasyanovych, What Will People Say [+leggi anche:
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intervista: Iram Haq
scheda film] (Norvegia/Germania/Svezia) della norvegese di origini pachistane Iram Haq, Foxtrot [+leggi anche:
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La sezione Nouveau territoire si focalizzerà quest’anno sulla Mongolia. Dieci film saranno proiettati a Friborgo con lo scopo di sottolineare la qualità e la varietà di una cinematografia ancora troppo sconosciuta. I festival di Cannes e Berlino saranno presenti al FIFF attraverso due "cartes blanches": la prima (selezione di dieci film) firmata dal delegato generale del Festival di Cannes Thierry Frémaux e la seconda dedicata a Beki Probst, fondatrice dell’European Film Market della Berlinale.
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