Legge per la Comunicazione
Votato al Parlamento e approvato dalla Regina, il progetto di legge sulla Comunicazione che rivoluzionerà l'industria audiovisiva britannica è diventato una legge.
Un'istanza unica di controllo e di regolamentazione chiamata Ufficio delle Comunicazioni o Ofcom sarà messa in atto entro la fine dell'anno e sostituirà i cinque organismi ai quali l'industria audiovisiva britannica si è riferita in questi ultimi 12 anni, sebbene il Segretario di Stato per l'Indutsria, Tessa Jowell, abbia precisato che si tratta "dell'inizio di un lungo processo".
Tra le misure più importanti contenute nella legge, il controllo dei media britannici da parte di capitali stranieri ha costituito il vero pomo della discordia a causa del timore che giganti come Rupert Murdoch (e un ampio numero di omologhi americani) potessero essere autorizzati ad acquistare sempre maggior potere nell'ambito audiovisivo britannico. Una realtà che minaccerebbe di snaturare l'essenza delle tradizioni ben ancorate degli audiovisivi in Gran Bretagna. Da qui la voce che Murdoch fosse interessato all'acquisto di Channel 5.
Il Laburista e produttore Lord David Puttnam è stato alla testa della rivolta alla Camera dei Lords richiamando all'applicazione del controllo rigoroso di tutti i proprietari di Media. Purtroppo, l'emendamento che aveva depositato è stato respinto la settimana scorsa da 167 voti contro i 137 a favore. Puttnam è comunque riuscito ad introdurre il principio del "test di pluralismo" che obbligherà i proprietari dei media a presentare le notizie in maniera equilibrata e imparziale.
La legge include anche delle clausole che garantiscono la qualità dei programmi, permettendo così all'industria audiovisiva britannica di conservare l'interesse del pubblico.
(Tradotto dall'inglese)
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