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Recensione: Bitter Flowers
- Olivier Meys racconta con pudore e sincerità il destino singolare di una giovane donna immersa nell'ambiente della prostituzione cinese a Parigi
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intervista: Olivier Meys
scheda film], primo lungometraggio del regista belga Olivier Meys, che esce il 28 marzo a Bruxelles e in Vallonia, e il 9 maggio prossimo nelle Fiandre, ripercorre il viaggio caotico, pieno di delusioni, coraggio e solidarietà di una giovane donna cinese che si trasferisce a Parigi per cercare un modo per far vivere meglio la sua famiglia, ma vi troverà solo miseria, menzogna e prostituzione.
Provincia di Dongbei, Cina. Lina vive con suo figlio e suo marito. Vivono bene, ma Lina sogna di meglio. Perché l'espansione economica della Cina dovrebbe avvenire senza di loro? Lina decide di espatriare in Francia da sola, il tempo di guadagnare abbastanza per aprire un piccolo ristorante a casa sua. Ma una volta arrivata a Parigi, il lavoro ideale come tata tanto sperato si rivela prossimo alla schiavitù, e Lina non ha altra scelta che ricorrere alla prostituzione per pagare i suoi debiti e fare in modo di tornare a casa senza rinunciare al suo sogno. È un film sull'immigrazione, la menzogna, la necessità di fare bella figura dinanzi a chi è rimasto in patria. La trappola le si stringe attorno quando una giovane donna della sua provincia la costringe ad aiutarla a trovare un lavoro come bambinaia a Parigi. Lo sguardo esterno e tragicamente lucido della giovane donna la spingono a rientrare in Cina per salvare le apparenze.
Dopo il diploma di regia allo IAD, Olivier Meys ha rapidamente puntato la sua attenzione sulla Cina, dove è stato testimone dei cambiamenti sociali importanti vissuti da questo paese negli ultimi anni, che ha condiviso attraverso numerosi reportage radiofonici premiati in vari festival. Ha anche diretto cortometraggi e documentari (Vies Nouvelles, Qian men Qian) prima di intraprendere il suo primo lungometraggio, che attraverso la finzione prolunga questo lavoro di osservazione e riflessione.
Bitter Flowers è un film intimo e sconvolgente sulla lotta di un'eroina sacrificale che ha l’audacia di voler riuscire nel suo intento, pagando un prezzo elevato per questo. Servito dalla camera a spalla di Benoît Delvaux, e dalla notevole performance della sua protagonista Qi Xi, il film offre allo stesso tempo una storia d'amore, un quadro modesto ma suggestivo dell'ambiente della prostituzione cinese a Parigi e un ritratto commovente della complicità che unisce queste donne dignitose contro tutto e tutti, soprattutto attraverso l'amicizia tra Lina e Li Yumei. Un film sul peso dell'immigrazione economica e le contraddizioni della Cina contemporanea.
Bitter Flowers è stato selezionato lo scorso ottobre al Festival Internazionale del Film di Busan, e a gennaio al Ramdam di Tournai. Il film è prodotto da Tarantula e Mille et Une Films, e coprodotto da P.S. Productions. Le vendite internazionali sono affidate a Loco Films, la distribuzione in Benelux è guidata da Cinéart.
(Tradotto dal francese)