Recensione: Bob & Marys - Criminali a domicilio
- L’opera seconda di Francesco Prisco è una black comedy lieve e un po’ rock ambientata a Napoli, con protagonisti Rocco Papaleo e Laura Morante
Continua il momento d’oro di Napoli, che dopo aver fatto da sfondo a quattro film premiati ai recenti David di Donatello (leggi la news), è ora teatro delle vicende di Bob & Marys - Criminali a domicilio [+leggi anche:
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scheda film], il nuovo film di Francesco Prisco (Nottetempo [+leggi anche:
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scheda film]), una black comedy tra camorra e rock’n’roll ispirata a una storia vera e guidata da un’insolita coppia di mattatori: Rocco Papaleo e Laura Morante. Ma è una Napoli diversa, più da provincia americana quella che si vede in questo film, poiché è una bella villetta a schiera con giardino, alla periferia della città, la location attorno alla quale ruota tutta l’azione.
Che cosa fare quando la malavita ti si installa letteralmente dentro casa? E’ quello che capita a Roberto e Marisa, marito e moglie da trent’anni – lui istruttore di scuola guida un po’ frustrato, lei operatrice volontaria nel campo della riabilitazione dei detenuti – che alla vigilia del matrimonio della figlia Ursula (Simona Tabasco, vista in Perez. [+leggi anche:
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scheda film]) lasciano la loro vecchia casa e si trasferiscono in un elegante comprensorio di villini alle porte di Napoli, un luogo apparentemente idilliaco se non fosse per la pericolosa vicinanza a uno di quei palazzoni popolari dove regna la criminalità. Criminalità che non tarda a bussare alla loro porta: una gang capitanata da Francesco Di Leva (Natale col boss [+leggi anche:
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scheda film], Una vita tranquilla [+leggi anche:
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intervista: Claudio Cupellini
scheda film]) si intrufola dentro casa e costringe i due coniugi a custodire pacchi di merce illecita nel loro salotto, senza possibilità di denunciare, e nemmeno di spostarli di un centimetro. Inizialmente impauriti, Roberto e Marisa, scelti dai malviventi perché persone perbene e “invisibili”, cominciano piano piano a riscoprire il loro lato ribelle – quello che da giovani li portava a viaggiare in camper e a partecipare alle gare di ballo rock’n’roll – e anziché soccombere, reagiscono dando così una svolta alla loro grigia quotidianità, iniettandosi una buona dose di autostima e risvegliando anche la passione tra loro due.
Divertente è la dinamica tra marito e moglie – lei un mix di furbizia, incoscienza e determinatezza, lui nostalgico dei bei tempi andati e manipolato senza pietà dalla consorte – una coppia che Morante e Papaleo sanno rendere credibile; divertente è anche la dinamica che si instaura dentro casa, con i delinquenti che entrano ed escono a loro piacimento, per controllare i pacchi ed eventualmente aggiungerne qualcuno; e poi, i sotterfugi dei due coniugi per tenere nascosta la situazione ai familiari e non far entrare nessuno nella villetta, i “cattivi” consigli estorti da Marisa a un delinquente in via di redenzione (Giovanni Esposito) che proprio lei dovrebbe aiutare a tornare sulla retta via... Una commedia nera simpatica, lieve, tutto sommato garbata, che avrebbe potuto osare di più. La black comedy non rientra tra i generi d’elezione del cinema italiano, e nonostante il 41enne regista napoletano dichiari di essersi ispirato ai fratelli Coen (“per il ruolo dei criminali ho guardato meno a Gomorra [+leggi anche:
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intervista: Domenico Procacci
intervista: Jean Labadie
intervista: Matteo Garrone
scheda film] e più a Fargo”, ha detto presentando il film a Roma), c’è molta strada ancora da fare.
Prodotto da Elsinore Film e Ares Film, Bob & Marys - Criminali a domicilio esce il 5 aprile in circa 200 sale italiane, distribuito da Videa.