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CANNES 2018 Concorso

Nuova linfa per la Palma d’Oro

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- Otto cineasti saranno per la prima volta in concorso a Cannes, insieme a otto registi già premiati, tra cui Matteo Garrone e Alice Rohrwacher

Nuova linfa per la Palma d’Oro
Les Filles du Soleil di Eva Husson

A coloro che deploravano l’eterno ritorno in concorso a Cannes di cineasti qualificati come “habitué“ e dopo un’edizione 2017, secondo il parere generale, di qualità piuttosto media (rispetto all’alto livello che ci si aspetta dalla più bella vetrina della Croisette), il delegato generale Thierry Frémaux ha risposto oggi in modo eclatante svelando (affiancato dal presidente Pierre Lescure) una selezione ufficiale sorprendente composta da 18 titoli in corsa per la Palma d’Oro del 71° Festival di Cannes (dall’8 al 19 maggio).

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Figurano tra gli habitué assenti (per varie ragioni, e per il momento, poiché sono previste alcune aggiunte) Nuri Bilge Ceylan, Jacques Audiard, Paolo Sorrentino, Mike Leigh, Lars von Trier, Sergei Loznitsa, Terrence Malick, Carlos Reygadas, Naomi Kawase, Hong Sang-soo, Pablo Trapero, Claire Denis, Brillante Mendoza, Olivier Assayas e il giovane László Nemes.

Saranno ben otto cineasti a debuttare in gara: la francese Eva Husson, la libanese Nadine Labaki, il polacco Pawel Pawlikowski, il russo Kirill Serebrennikov, l’americano David Robert Mitchell, il giapponese Ryûsuke Hamaguchi, l’egiziano Abu Bakr Shawki (col suo primo lungometraggio) e l’iraniano Jafar Panahi (che tenterà un grande slam mai realizzato poiché ha già vinto a Venezia, Berlino e Locarno, e rivelatosi sulla Croisette vincendo la Caméra d’Or nel 1995).

La competizione riunirà anche otto cineasti già premiati a Cannes (direttamente o grazie ai loro interpreti): lo svizzero Jean-Luc Godard (ottava volta in competizione), il cinese Jia Zhang-ke (quinta), il giapponese Hirokazu Kore-eda (quinta), l’italiano Matteo Garrone (quarta), il coreano Lee Chang-Dong (terza), l’iraniano Asghar Farhadi (che aprirà il festival - leggi l’articolo - terza volta), l’italiana Alice Rohrwacher (seconda) e il francese Stéphane Brizé (seconda). Tornano per la terza volta anche l’americano Spike Lee (27 anni dopo la sua ultima partecipazione in concorso) e per la seconda volta il francese Christophe Honoré

Con otto registi per la prima volta in concorso e tre registi alla loro seconda volta, è un vento di audace freschezza quello che soffia nella corsa alla Palma d'Oro. Un rinnovamento di cui Thierry Frémaux ha negato la premeditazione, ma che si inserisce casualmente in un'organizzazione del festival in grande cambiamento (divieto di selfie, ridimensionamento dell'importanza della stampa rispetto alle anteprime mondiali sul tappeto rosso, nuovo regolamento che chiude la strada a piattaforme come Netflix che rifiutano il primato dell'uscita in sala dei film). In un certo senso, il delegato generale di Cannes mette, come ha suggerito lui stesso in conferenza stampa, la storia del cinema contro gli altri media dell'immagine. Una posizione rischiosa che attira polemiche, ma che non manca di un certo stile.

Quest’anno, l’Europa resta dominante con otto rappresentanti: tre francesi (Husson, Honoré e Brizé), due italiani (Rohrwacher e Garrone), uno svizzero (Godard), un polacco (Pawlikowski) e un russo (Serebrennikov). Ma il Vecchio Continente supera di poco l’Asia che torna in forze con sette titoli firmati da due iraniani (Panahi e Farhadi), due giapponesi (Kore-Eda e Hamaguchi), un cinese (Jia Zhangke), un coreano (Lee Chang-Dong) e una libanese (Labaki).

Gli Stati Uniti punteranno su due film (Lee, Mitchell) e l’Africa sarà presente con il lungometraggio egiziano. In compenso, l’America latina è totalmente assente. Da notare infine che tre registe sono in competizione quest’anno.

La Selezione ufficiale include anche un’interessante sezione fuori concorso che include per ora due film (Solo: A Star Wars Story e il film di Gilles Lellouche), proiezioni speciali con i documentari di Wang Bing e Wim Wenders, ma anche un film a sketch che vede tra i suoi registi Apichatpong Weerasethakul, e due titoli incisivi in proiezione di mezzanotte (tra cui un film islandese con Mads Mikkelsen protagonista). Il tutto senza dimenticare la selezione competitiva Un Certain Regard (15 lungometraggi per ora - leggi la news) che conta anch’essa molti volti nuovi.

La lista dei film annunciati:

Concorso

Todos lo saben [+leggi anche:
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 - Asghar Farhadi (Spagna/Francia/Italia) (film di apertura)
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 - Stéphane Brizé (Francia)
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 - Matteo Garrone (Italia/Francia)
Le Livre d'image [+leggi anche:
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 - Jean-Luc Godard (Francia)
Asako I & II [+leggi anche:
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 - Ryusuke Hamaguchi (Giappone, Francia)
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Q&A: Christophe Honoré
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 - Christophe Honoré (Francia)
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 - Eva Husson (Francia/Belgio/Georgia/Svizzera)
Ash is Purest White [+leggi anche:
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 - Jia Zhang-ke (Cina/Francia/Giappone)
Shoplifters - Hirokazu Kore-eda (Giappone)
Capernaum [+leggi anche:
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 - Nadine Labaki (Libano/Francia)
Burning - Lee Chang-Dong (Corea del Sud)
Blackkklansman - Spike Lee (Stati Uniti)
Under the Silver Lake - David Robert Mitchell (Stati Uniti)
Three Faces - Jafar Panahi (Iran)
Cold War [+leggi anche:
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Q&A: Pawel Pawlikowski
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 - Pawel Pawlikowski (Polonia/Regno Unito/Francia)
Lazzaro Felice [+leggi anche:
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intervista: Alice Rohrwacher
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 - Alice Rohrwacher (Italia/Svizzera/Francia/Germania)
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intervista: A.B. Shawky, Dina Emam
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 - A.B. Shawky (Egitto/Stati Uniti/Austria)
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intervista: Ilya Stewart
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 - Kirill Serebrennikov (Russia)

Fuori concorso

Solo: A Star Wars Story - Ron Howard (Stati Uniti)
Le Grand Bain [+leggi anche:
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 - Gilles Lellouche (Francia/Belgio)

Proiezioni speciali

10 Years in Thailand - Aditya Assarat, Wisit Sasanatieng, Chulayarnon Sriphol, Apichatpong Weerasethakul (Thailandia)
The State Against Mandela and the Others [+leggi anche:
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 - Nicolas Champeaux, Gilles Porte (Francia)
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 - Carlos Diegues (Brasile/Portogallo/Francia)
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 - Wang Bing (Cina/Francia/Svizzera)
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 - Michel Toesca (Francia)
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 - Romain Goupil (Francia)
Papa Francesco - Un Uomo di Parola [+leggi anche:
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 - Wim Wenders (Italia/Svizzera/Germania/Francia)

Proiezioni di mezzanotte

Arctic [+leggi anche:
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 - Joe Penna (Islanda)
The Spy Gone North - Yoon Jong-Bing (Corea del Sud)

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(Tradotto dal francese)

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