email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

TRIBECA 2018

Recensione: Torna a casa, Jimi!

di 

- Il regista e sceneggiatore debuttante cipriota Marios Piperides analizza il conflitto in corso nella sua nazione in maniera comica e assurda che mira a eliminare i confini

Recensione: Torna a casa, Jimi!
Adam Bousdoukos (a sinistra) in Torna a casa, Jimi!

Avendo già accumulato una notevole esperienza in qualità di produttore e proprietario della società AMP Filmworks, il regista e sceneggiatore cipriota Marios Piperides ha diretto due cortometraggi e un documentario, The Last Remaining Seats (2011). L’ultimo lavoro è stato di grande interesse ed è direttamente collegato all’attuale divisione di Cipro, iniziata dopo l’invasione turca nel 1974. Il debutto cinematografico di Piperides, Torna a casa, Jimi! [+leggi anche:
trailer
intervista: Marios Piperides
scheda film
]
, che ha un tema analogo, partecipa alla sezione internazionale del 17esimo Festival di Tribeca.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Mentre Cipro sta attraversando una crisi economica, Yiannis (Adam Bousdoukos) ne sta affrontando una personale. E’ al verde, la sua carriera come musicista è in declino, un usuraio gli sta alle costole, prova ancora dei sentimenti per la sua ex Kika (Vicky Papadopoulou) e continua a prendersi cura del suo cane, Jimi. Ma tutti i suoi problemi dovrebbero risolversi, perché, in soli tre giorni, Yiannis si appresta ad abbandonare Nicosia per andare in Olanda. I suoi piani cambieranno all’improvviso, poiché mentre porta Jimi a fare una passeggiata, il cane scappa via e si introduce in una parte della città in cui vivono alcuni turchi. Quando Yiannis prova a riportarlo a casa, si scontra con l’assurdità delle leggi diplomatiche e norme europee, per esempio non può “importare” il suo cane da un territorio non europeo a quello greco. Si verificheranno una serie di eventi inaspettati e Yiannis, a malincuore, cercherà l’aiuto di Hasan (Fatih Al), un migrante turco della parte settentrionale, il quale, come Yiannis, sogna una nuova vita.

Torna a casa, Jimi! è una storia semplice ma simbolica che, usando come premessa un uomo alla ricerca del suo cane, cerca di arrivare alle radici più profonde dei ciprioti per quanto riguarda la loro storia e la loro mentalità, soprattutto a Nicosia, l’ultima capitale divisa al mondo, che “non dimentica”. Piperides, che ha coprodotto e ha scritto la sceneggiatura del film - basato su eventi della vita reale - decide di rappresentare un conflitto irrisolto e senza fine che ha afflitto la sua nazione negli ultimi 44 anni. Mostrando l’assurdità della paranoia diplomatica tra le due comunità, che inevitabilmente sembrano essere molto simili, crea una vera e propria zona cuscinetto che lo fa sentire più a suo agio rispetto a quella imposta dalle Nazioni Unite.

Per capire meglio il vicino “nemico”, prima si dovrebbe guardare in faccia la propria identità e capire i punti in comune che collegano una parte all’altra. Con Yiannis, interpretato da Fatih Akin (Bousdoukos), che fa avanti e indietro dalla “Grecia libera” alla “Turchia occupata”, Piperides insinua in maniera chiara e comica che le comunità teoricamente ostili in realtà hanno più cose in comune rispetto a quello che le divide.  Per intensificare l’effetto limbo della sua storia, fa ancora di più permettendo ad Hasan, un migrato del mainland turco di unirsi ai suoi eroi. I migranti non hanno alcun diritto sull’isola e sia i ciprioti greci che turchi disapprovano la reciproca presenza. Dato che, teoricamente, questi migranti non esistono, si tratta di una rara opportunità per parlare della loro presenza sull’isola.  

Torna a casa, Jimi! è una coproduzione tra Cipro, Germania e Grecia: Marios Piperides, Janine Teerling (AMP Filmworks), Thanassis Karathanos e Martin Hampel (Pallas Film), con Costas LambropoulosGiorgos Kyriakos (Viewmaster Films), ZDF/Arte e ERT. Il film ha ricevuto il patrocinio del ministero dell’Istruzione e della Cultura di Cipro, Mitteldeutsche Medienförderung, Greek Film Centre e Eurimages. La società tedesca The Match Factory gestisce le vendite internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Francesca Miriam Chiara Leonardi)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy