Recensione: Dark Hall
- La star statunitense Uma Thurman nel cast dello spettacolare adattamento cinematografico del romanzo Down a Dark Hall di Lois Duncan, diretto da Rodrigo Cortés
“L’adolescenza è una fase meravigliosa e terribile. È il momento in cui ciascuno di noi sceglie, in larga parte, la persona che sarà per il resto della sua vita. Tutto appare spaventoso, pieno di incognite, tutto fa sorgere domande che raramente hanno risposte, e il mondo si trasforma in un luogo ostile”, ha affermato il galiziano Rodrigo Cortés qualche giorno fa durante un’intervista per Cineuropa, in occasione dell’uscita del suo quarto film, Dark Hall [+leggi anche:
trailer
scheda film], coproduzione tra Spagna e Stati Uniti girato in inglese e interpretato da attrici americane. Trasposizione cinematografica del romanzo Down a Dark Hall del fu Lois Duncan, il film affronta proprio questi temi: i conflitti, le lotte e i chiaroscuri legati alla tumultuosa transizione dall’adolescenza all’età adulta… e tutto ciò che si perde lungo il percorso.
Il film è saturo di effetti speciali, realizzati sotto la supervisione di Alex Villagrasa. In merito, Cortés ha sottolineato gli sforzi compiuti dalla troupe per fare in modo che il fuoco che appare sullo schermo sia reale e non un’elaborazione digitale. Questo ha causato particolari complicazioni al lavoro sul set: per metà delle riprese l’equipe ha indossato delle maschere di protezione, per non respirare prodotti tossici. Lo stratagemma contribuisce però a rendere carica l’atmosfera del singolare contesto in cui si svolge l’azione: un convitto isolato dal mondo in cui arriva un gruppetto di allieve – alcune ragazzine selezionate per le loro qualità e talenti artistici -, amministrato da una severissima direttrice a cui una glaciale Uma Thurman presta il suo viso dai tratti affilati.
Il film scivola purtroppo in una sovrabbondanza di rumore, isteria e furore che, se da una parte ben corrisponde a questa dolorosa fase della vita delle ragazze, dall’altra sfocia in eccessi che presto stancano (all’opposto della semplicità che Cortés aveva scelto per il tanto elogiato Buried [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Rodrigo Cortés
scheda film]). Lo stesso vale per la sceneggiatura (curata da Michael Goldbach e Chris Sparling), che tende al barocco, all’accumulazione e alla reiterazione, invece di lasciar spazio all’insinuazione, all’eleganza e all’onirismo – elementi presenti invece in due film affini, sia per il tema che per lo spirito gotico: La residencia di Chicho Ibañez Serrador e Picnic at Hanging Rock di Peter Weir.
Il film è stato girato nella dimora da cui prende il nome, realizzata dallo scenografo Victor Molero: “Abbiamo creato tutto sul set, in vari studios: l’atrio a due piani, i corridoi, tutte le camere da letto, la sala da ballo, le lastre del pavimento, tutte le modanature, ogni singola maniglia delle porte”, spiega Cortés. Il valore della produzione è d’altra parte più rilevante rispetto agli aspetti artistici di questo film di genere, che non si differenzia in nulla dalle produzioni hollywoodiane destinate a catturare l’attenzione dei più giovani, un pubblico meno esigente.
Dark Hall è stato prodotto da Nostromo Pictures, Temple Hill Entertainment e Fickle Fish Films, con la partecipazione di Atresmedia Cine e Movistar Plus+. Uscirà in Spagna il 3 agosto, distribuito da Entertainment One.
(Tradotto dallo spagnolo)
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.