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LOCARNO 2018 Piazza Grande

Recensione: Un nemico che ti vuole bene

di 

- LOCARNO 2018: Il regista italo svizzero Denis Rabaglia ritorna per la terza volta sulla Piazza Grande del Locarno festival con il suo ultimo film

Recensione: Un nemico che ti vuole bene
Antonio Folletto e Diego Abatantuono in Un nemico che ti vuole bene

Portato da un pannello d’attori di sicuro effetto fra i quali due pietre miliari del cinema italiano: Diego Abatantuono e Sandra MiloUn nemico che ti vuole bene [+leggi anche:
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di Denis Rabaglia, svelato sulla Piazza Grande del Locarno festival, gioca con i generi (thriller e commedia) creando un ibrido che potrebbe essere definito (come suggerito dal regista stesso) come una “black comedy” all’italiana.

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La storia, che nasce da un aneddoto raccontato dal regista polacco Krzysztof Zanussi a Denis Rabaglia durante una cena, ha inizio una sera di pioggia quando il professor Enzo Stefanelli (Abatantuono) porta soccorso a un giovane ferito da un’arma da fuoco (ambiguo ed enigmatico Antonio Folletto) e disteso sul ciglio della strada. In cambio del suo aiuto l’uomo, che si rivela essere un killer professionista, gli propone senza mezzi termini di uccidere il suo più acerrimo nemico.

Sebbene Enzo rifiuti educatamente la proposta, il killer non si da per vinto e decide di infiltrare la famiglia del professore seducendo la sua figlioccia, per scovare l’intruso che va eliminato. La sua presenza provoca non poco scompiglio nella vita di Enzo che perde progressivamente le sue certezze e comincia ad osservare la sua vita con più lucidità. I nemici potenziali sembrano allora sbucare come funghi mettendo a nudo una rete di menzogne ingeniosamente tessute. E se fosse vero che ognuno di noi ha un nemico da eliminare? E se questo si nascondesse proprio nella nostra sfera più intima, fra le persone che amiamo? Queste sono le domande che il film solleva senza però perdere davvero la rotta che è quella dell’intrattenimento.

“La storia è potenzialmente vera, ma al limite. È una storia che può succedere a tutti; la osservi e per quanto sia esattamente al limite, ci credi. D’altronde il cinema deve raccontare storie uniche, altrimeni è una palla”, dice Abatantuono con la franchezza che lo contraddistingue. Una capacità di tenersi in equilibrio fra verosimiglianza ed esagerazione che permette a Un nemico che ti vuole bene di non perdersi nei meandri della risata facile.

I personaggi che popolano il film sono estremi nella loro verosimiglianza: prototipi conformi di molti loro connazionali, imprigionati in un quotidiano grottesco al quale sono ormai talmente abituati da non mettere più nulla in dubbio. Inutile negare a Un nemico che ti vuole bene la capacità di strappare un sorriso anche agli spettatori più prevenuti e che si aspetterebbero di vedere magari sulla Piazza dei film più complessi. Eppure è tutto sommato rassicurante pensare che l’italofonia sia ancora capace di creare delle commedie che rivendicano il loro statuto senza però dover ricorrere a comode scorciatoie.

Di certo la genialità delle battute di Abatantuono (coscenarista del film) e la sconcertante ingenuità della Milo giocano un ruolo importante nella riuscita di un film piacevole ma non scontato, abitato da una follia alla Moretti, ma anche a tratti da una nostalgia un tantino Felliniana. Bisogna riconoscere a Denis Rabaglia il merito di aver saputo spingere tutti i suoi attori verso la giusta direzione.

Un nemico che ti vuole bene è prodotto da Falkor Production e coprodotto da Turnus FilmViva ProductionsTramp Limited e RSI Radiotelevisione svizzera.

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