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LOCARNO 2018 Piazza Grande

Recensione: Ruben Brandt, Collector

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- LOCARNO 2018: Milorad Krstić è uno dei migliori film di animazione realizzato in Europa dal 2003 a questa parte, anno di Belleville Rendez-vous

Recensione: Ruben Brandt, Collector

“Nel mio sogno ero due gatti, e stavo giocando l’uno con l’altro.” La citazione dello scrittore ungherese Frigyes Karinthy, il primo ad ideare la teoria dei “sei gradi di separazione”, dà il via a questa sublime avventura di animazione, scritta, diretta e progettata da Milorad Krstić. Nato in Slovenia e residente e Budapest dal 1989, il regista, che lavora anche come pittore, scultore, documentarista e artista di multimedia, aveva realizzato il suo ultimo film nel 1995: My Baby Left Me (Orso d’argento a Berlino e premio per la miglior opera prima ad Annecy). Il suo ritorno alla settima arte ci ricorda cosa ci siamo persi in questi anni.

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Ruben Brandt, Collector [+leggi anche:
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 ci immerge in un mondo di arte, psicoanalisi e cinema, un tripudio visivo in cui ogni singola immagine, disegnata con un tratto immacolato, deborda di riferimenti che spaziano da Caravaggio a Picasso, da Eisenstein a Hitchcock, da Elvis a Rambo – “Loro hanno versato sangue per primi.” Presentato nella sezione Piazza Grande al Locarno Film Festival, è uno dei migliori film di animazione realizzato in Europa dai tempi di Belleville Rendez-vous [+leggi anche:
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Ruben Brandt si occupa di arteterapia. Lo vediamo al risveglio da un ennesimo brutto sogno, affermare “I miei incubi stanno diventando sempre più forti; i personaggi delle opere d’arte continuano ad attaccarmi.” È il momento perfetto per l’apparizione nella sua vita della cleptomane Mimi, appena sfuggita dalle grinfie dell’affascinante Detective Kowalski dopo aver sottratto il Ventaglio di Cleopatra dal Louvre. Nel percorso della loro fuga per le strade di Parigi le citazioni di film o di opere d’arte fioccano letteralmente ad ogni angolo, con uno stile che lo Spielberg di Ready Player One può solo immaginare. Veniamo così catapultati in un noir thriller con una semplice traccia narrativa alla Ocean’s Eleven, che vede Mimi coalizzarsi con Brandt e un improbabile gruppo di complici per elaborare un piano: rubare tutti i quadri con i personaggi che si stanno impossessando dei sogni di Brandt. La lista dei 13 dipinti è una piccola enciclopedia sul mondo dell’arte: in effetti scoprire quali quadri ossessionano l’eroe fa parte del piacere di guardare Ruben Brandt, e non rovina il divertimento rivelare che la gamma di opere va da Botticelli a Andy Warhol. Quando la banda arriva a rivendicare un’opera d’arte, l’animazione sembra mutare per rendere omaggio all’artista in questione, mantenendo comunque un’estetica noir anni ’30 come nucleo stilistico centrale.

Il risultato è un’opera meravigliosa, un vero e proprio attacco ai sensi – nel miglior modo possibile ­–, ed è d’obbligo citare anche le sublimi musiche di Tibor Cárl. È un cartone che lascerà il segno, che conquista geek e aficionados, ma anche gli appassionati di un divertimento puro e genuino.

Ruben Brandt, Collector è stato prodotto da Ruben Brandt LLC, finanziato dall’Hungarian National Film Fund con il supporto dell’Hungarian Film Incentive. HNFF World Sales si occupa delle vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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