Il feuilleton Vivendi
Il processo di vendita di Vivendi Universal Entertainment va avanti all'infinito e la rosa dei candidati diminuisce settimana dopo settimana. Dopo la MGM, adesso anche Liberty Media fa capire di voler rinunciare all'acquisizione di una fetta delle attività americane (gli studios di Universal, la tv cablata US Networks, i parchi a tema) del gruppo Vivendi Universal che sta cercando di negoziare separatamente la cessione di Universal Music e del polo videogiochi.
Restano in corsa Edgar Bronfman, NBC (filiale della General Electric) e Viacom, ma questi ultimi due trovano il prezzo richiesto troppo elevato.
Per capire il livello delle tratttativa, basta sapere che Vivendi Universal ha rifiutato una offerta della MGM di 11,5 miliardi di dollari. La partita è ancora aperta con VU che non facilita l'accesso ai conti da parte degli eventuali compratori. In forma molto migliore rispetto all'anno scorso, il gruppo francese porta al massimo livello la concorrenza e si prende il tempo. Una strategia che potrebbe far rientrare nella negoziazione i vecchi pretendenti che si erano ritirati. Non è escluso che Vivendi ridistribuisca le carte con una vendita per attività o con un pacchetto unico che comprenda musica e videogiochi. Il verdetto si avrà comunque in settembre quando Vivendi Universal dovrà imperativamente liberarsi di VUE per estinguere un debito di 13,5 miliardi di euro. La conclusione della vicenda è molto attesa in Francia: il ritrovato equilibrio di Vivendi Universal offrirebbe dei margini di manovra importanti, in particolare per quanto riguarda le attività di Canal +, il principale finanziatore del cinema in Francia.
(Tradotto dal francese)
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