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CANNES 2002 In concorso

Uno scandalo di passaggio

di 

- Stupro-choc in Irréversible di Gaspar Noé: Monica Bellucci e Vincent Cassel difendono il regista dagli attacchi della stampa

«Volevate lo scandalo, l´avete creato voi... e adesso ve la prendete perché facciamo scandalo!». Vincent Cassel difende Irreversible. Anche Monica Bellucci - l´oggetto di una interminabile scena di stupro anale in un lurido sottopassaggio, una scena che sembra fatta apposta per oltraggiare la sua assoluta perfezione estetica - lo difende. Perché «fa discutere, suscita reazioni violente e anche solo per questo è stato giusto farlo». E il regista, un francese piccoletto dal cranio rasato e dalla parlata aggressiva, incalza: «Questo film non è un crimine in sé, è solo un film su un crimine».
Hanno un bel daffare. Accolti da fischi e freddati dalle domande antipatiche dei cronisti, Gaspar Noé e i suoi due attori, belli e tirati a lucido, tengono testa alla responsabilità di aver partorito - mica tanto inconsapevolmente - il caso di Cannes 2002. Un´opera seconda ambiziosa, costruita à rebours, dall´ultima scena alla prima, con immagini sgranate e vorticose ai limiti del mal di mare. Con titoli di testa che vanno all´indietro e lettere scritte al contrario: ogni cosa studiata nei minimi dettagli con i soldi di Studio Canal Francia.
C´è l´atroce vendetta, consumata dentro alle dark room di un club gay che si chiama Rectum. C´è la violenza sessuale, molto realistica, insostenibile, con la vittima massacrata subito dopo a calci in faccia da un criminale che chiamano La Tenia e indovinate perché... C´è la scena del party che precede l´aggressione, cocaina, alcol a fiumi e una jeunesse odiosa e dorata. C´è una tenera sequenza di vita «coniugale» in cui Monica e Vincent si svegliano nel loro letto e si coccolano. E si va a finire su 2001 di Kubrick, perché è uno dei film preferiti di Noé, già provocatorio col mediometraggio Carne e poi con Seul contre tous, dove si parlava di incesto.
Vincent e Monica, attori come cavie, contenti di esserlo. «Abbiamo usato la nostra relazione come punto di partenza, ma non ho mai percepito questo come un´invasione nella mia vita privata», spiega Bellucci, oscillando tra il francese e l´inglese. Nonostante The Matrix - reloaded, nonostante Man of War con Bruce Willis, sente la sua carriera europea. «Lavoro a Hollywood ma non vivo a Los Angeles». In Italia tornerà con il set di Muccino: è passato un bel po´ da Malèna.
La scena dello stupro coagula le fantasie dei media fin dal primo giorno del festival: Monica, anche per questo, ha avuto tutte le copertine possibili. «Sì, quella scena è finzione ma fa male. Non la consiglierei a tutti». Ma non pensa che sia il centro del film: «questo è un film sulla vendetta, sull´irreversibilità di certe azioni, sulla vita e il sesso attraverso tre personaggi che si muovono nello spazio come mosche smarrite», riflette l´attrice di Città di Castello. Lei ama la scena del metrò, dove chiacchiera a ruota libera, con il fidanzato e un suo ex, di quello che capita: una scena improvvisata ma fino a un certo punto. «Dove però ho potuto conservare il mio accento».
Ma dell´accento non gliene importa a nessuno. Temono, invece, che Irréversible possa incoraggiare addirittura un ritorno della pena di morte nel mutato clima politico francese. «Assurdità», per il regista. Che stigmatizza i delitti impuniti. E cita le Metamorfosi di Ovidio: «il tempo distrugge tutto». Anche lo scandalo annunciato di Irréversible domani sarà polvere.

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