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ROMA 2018

Recensione: In viaggio con Adele

di 

- Il film di pre-apertura della Festa di Roma è una commedia on the road con uno spunto originale ma che avrebbe potuto osare di più nell’affrontare la figura della protagonista autistica

Recensione: In viaggio con Adele
Sara Serraiocco in In viaggio con Adele

E’ spiazzante l’inizio di In viaggio con Adele [+leggi anche:
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scheda film
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, film di pre-apertura della Festa del Cinema di Roma firmato dal giovane regista Alessandro Capitani al suo esordio nel lungometraggio. Siamo in una campagna pugliese, una donna sui sessant’anni festeggia il suo compleanno con i parenti e al momento di spegnere le candeline sulla torta muore d’infarto. La figlia 25nne, vestita con un pigiama a forma di coniglietto rosa, le appiccica un post it sul petto: “mamma morta”. Un attacco quasi alla Gummo, il film di culto di Harmony Korine in cui c’era appunto una ragazzina che andava in giro con lunghe orecchie da coniglio. Interpretata da Sara Serraiocco, la protagonista del titolo è affetta dalla sindrome di Asperger, non ha mai conosciuto il padre e adesso è rimasta sola. 

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Un po’ più in là, sempre in Puglia, l’attore di teatro Aldo Leone (Alessandro Haber) sta interpretando Cyrano de Bergerac. Le loro strade si incroceranno prestissimo perché è lui il padre di Adele. Insieme on the road alla ricerca di un posto in cui la ragazza autistica possa essere ospitata perché Aldo deve correre quanto prima a Parigi dove l’aspetta un provino per il prossimo film del regista Patrice Leconte. In realtà i due sono alla ricerca l’uno dell’altra. Il vecchio attore è un egoista ipocondriaco che va a letto con la sua agente (Isabella Ferrari) per solitudine, la giovane ha solo bisogno di amore per alleviare la sua - come la chiama - neuro-diversità. E siccome è autistica ma non stupida, spiega ad Aldo: “tu hai paura di vivere, non di morire”. Il viaggio in auto verso un centro di accoglienza a Frosinone è il pretesto per una serie di situazioni alla buddy movie e alcune gag più o meno riuscite (“da quando ho visto La Sirenetta non mangio più pesce”).

Prodotto da Paco Cinematografica con la francese Denis Friedman Productions in collaborazione con Vision Distribution, la commedia ha uno spunto originale ma è un’occasione riuscita a metà. Avrebbe potuto osare di più nell’affrontare la figura di questa ragazza “speciale” anziché renderla una macchietta per mantenere il film più leggero. Nelle sale italiane dal 18 ottobre.

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