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SIVIGLIA 2018

Recensione: El Rey

di 

- Alberto San Juan e Valentín Álvarez trasformano in un film coraggioso la controversa, combattiva e fortunata opera teatrale omonima di El Teatro de Barrio

Recensione: El Rey
Alberto San Juan in El Rey

Il XV Festival del Cinema Europeo di Siviglia lancia una nuova sezione, chiamata Rivoluzioni permanenti, che accoglie i "ribelli dall’animo giovane, che si spingono sempre un po’ più in là", come scrive Elena Duque nel catalogo della manifestazione. In questa sezione – che, assicura anche, "comprende proposte il cui coraggio sfiora il suicidio" – spicca il film El Rey [+leggi anche:
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, opera prima del duo formato da Alberto San Juan (visto non molto tempo fa come attore in Las furias [+leggi anche:
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) e Valentín Álvarez a partire dal testo scritto dal primo, già per molti mesi rappresentato nei teatri spagnoli tra grandi applausi e qualche reazione polemica, poiché mette in discussione la storia recente di questo paese addormentato e passivo dopo una dittatura crudele e una transizione verso la democrazia più che discutibile.

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Tre attori – lo stesso San Juan, Guillermo Toledo e Luis Bermejo (Magical Girl [+leggi anche:
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intervista: Carlos Vermut
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) – sono sufficienti, come nel lavoro originale qui trasposto, per ripercorrere più di mezzo secolo di storia della Spagna, perché se l'ultimo interpreta il monarca emerito Juan Carlos I, padre dell'attuale re Felipe VI, gli altri due danno vita, con molto talento e convinzione, a figure fondamentali del XX secolo come Adolfo Suárez, Francisco Franco o Felipe González.

Se il numero ristretto di attori è una delle migliori carte giocate da questa rappresentazione, anche la messa in scena è minimalista: un unico spazio che utilizza solo pochi oggetti (un trono, una sigaretta, degli occhiali...) per, con l'uso corretto di luce, suoni e ombre, costruire ambienti, atmosfere e stati mentali.

Nonostante la scarsezza degli ingredienti, il risultato di El Rey non manca di sapore. Senza arrivare alla critica evidente, grossolana e ovvia, il film ripercorre la traiettoria della vita di un uomo che, già vecchio e senza più il suo potere di una volta, vede sfilare davanti a sé, come fantasmi, i momenti che lo hanno reso quello che era: qualcuno destinato a passare negli annali della Storia, ma... a che prezzo?

Da momenti di commedia strabiliante (la sequenza della nave è impagabile) ad altri di grande terrore – dove la paura del castigo severo serve a dominare la gente – il film, una tragicommedia oscura e da incubo, che usa dichiarazioni vere di Juan Carlos I tratte da libri e interviste e di altre persone reali qui resuscitate, così come situazioni cruciali del destino della Spagna, è una finzione basata su fatti e personaggi che solleva domande, mette in discussione le versioni ufficiali degli eventi passati e non considera soddisfacente ciò che ci viene raccontato dall'alto.

El Rey, film girato in una settimana con un budget di circa €50.000 provenienti da una campagna di crowdfunding, è una produzione di Alberto San Juan e El Teatro del Barrio. La direzione della fotografia è di Valentín Álvarez (¿Cuánto pesa su edificio, señor Foster? [+leggi anche:
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) e nella colonna sonora si possono ascoltare le parole e gli accordi di Albert Pla, Chicho Sánchez Ferlosio e Johann Sebastian Bach, tra gli altri.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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