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SIVIGLIA 2018

Recensione: Alegría Tristeza

di 

- Il produttore Ibon Cormenzana torna alla regia dopo un decennio con un dramma sulla necessità di esprimere i sentimenti, con protagonista Roberto Álamo

Recensione: Alegría Tristeza
Roberto Álamo e Claudia Placer in Alegría Tristeza

Presentato in prima mondiale nell’ambito delle proiezioni speciali del XV Festival del Cinema Europeo di Siviglia, Alegría Tristeza [+leggi anche:
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segna il ritorno alla regia – dopo undici anni – di Ibon Cormenzana (Bilbao, 1972), meglio conosciuto per il suo lavoro come audace e premiato produttore, fra gli altri, dei film di Pablo Berger, tra cui Blancanieves [+leggi anche:
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, ma che ha al suo attivo anche due lavori precedenti come regista: il dramma psicologico Jaizkibel (2001), premiato a Il Cairo e a Cartagena, e la fantasia infantile Los Totenwackers, visto a Sitges 2007.

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Interpretato da Roberto Álamo (vincitore del Goya, due anni fa, per Que Dios nos perdone [+leggi anche:
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), Manuela Vellés, Pedro Casablanc, Carlos Bardem, Andrés Gertrúdix, Maggie Civantos e la piccola Claudia Placer, Alegría Tristeza – che riprende la preoccupazione per i problemi psicologici e l'importante presenza dei bambini dei primi due film di Cormenzana – era stato girato con l'aggiunta di altre due emozioni fondamentali nel suo titolo: paura e rabbia. Ora approda sugli schermi con solo le prime due a dargli un nome, forse perché tutte e quattro, secondo il suo regista, erano troppo difficili da commercializzare. Anche così, di tutte queste emozioni parla il suo film, che ha come protagonista un vigile del fuoco che ha subito un trauma così forte da non riuscire a esprimere i suoi sentimenti, né a identificare quelli degli altri.

Per trasformare questo conflitto in una storia avvincente, Cormenzana ha fatto affidamento sul talento dei suoi attori, che non sempre centrano il bersaglio in scene che richiedono un lavoro interpretativo che unisca credibilità e dramma, senza cadere nell’eccesso. A volte ci riescono e le emozioni contenute del ruolo centrale sono anche controllate dal regista e co-sceneggiatore (la trama è firmata da lui con Jordi Vallejo, co-autore di El pacto [+leggi anche:
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), che le lascia scoppiare – aiutato dalla colonna sonora di Lucas Vidal (Nadie quiere la noche [+leggi anche:
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) – solo nel terzo atto.

Nel mezzo, lo spettatore assiste a un dramma familiare, attraversa i corridoi di un centro psichiatrico ed empatizza con una dottoressa che punta più sulla sensibilità e sull'approccio affettuoso che sulle arcaiche e crudeli terapie d'urto; ma accumula anche alcuni dubbi su una risoluzione che richiede molta chiarezza, ancor più quando si tratta di argomenti così delicati come quelli trattati da un film che avrebbe potuto volare molto più in alto nella sua difesa del vivere la vita pienamente, senza vincoli né costrizioni.

Alegría Tristeza, girato tra Madrid e la Navarra, è una produzione delle compagnie spagnole Arcadia Motion Pictures e Samarcanda Films AIE, in associazione con Noodles Productions (Francia) e con la partecipazione di Movistar Plus+ e Televisió de Catalunya (TVC). Il film è venduto all'estero da Filmax, e Alfa Pictures e Rakuten Cinema distribuiscono il film nei cinema spagnoli il prossimo 16 novembre. Rakuten TV lo includerà nella sua programmazione 60 giorni dopo la sua uscita nelle sale.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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