Noir, commedie e varietà di temi al Torino Film Festival
- La 36ma edizione del TFF si terrà dal 23 novembre al 1° dicembre. Tra i film in programma, il doc di Nanni Moretti sul colpo di Stato in Cile e l’esordio alla regia di Valerio Mastandrea
Si aprirà con The Front Runner di Jason Reitman, sullo scandalo sessuale che vide protagonista il candidato alla presidenza americano Gary Hart, e si chiuderà con il documentario di Nanni Moretti sul colpo di Stato in Cile, Santiago, Italia [+leggi anche:
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scheda film] (leggi la news), la 36ma edizione del Torino Film Festival, in programma dal 23 novembre al 1° dicembre. Un totale di 133 lungometraggi, di cui 34 anteprime mondiali e 23 internazionali, è l’offerta messa in campo dalla direttrice Emanuela Martini, quest’anno al suo quinto mandato. “Molti film europei, un panorama vario ed eterogeneo, sia a livello di temi che di stili, con una prevalenza di noir e commedie”, ha specificato Martini presentando ieri a Roma il programma che vede in concorso 15 opere prime e seconde (e un’opera terza), e propone come di consueto l’ampia sezione Festa Mobile, quella dedicata ai doc italiani e internazionali, la sezione più sperimentale Onde e quella più dark After Hours.
Tra i film del concorso Torino 36, l’esordio alla regia del popolare attore Valerio Mastandrea con Ride [+leggi anche:
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intervista: Valerio Mastandrea
scheda film], dramma stralunato sul tema del lutto che promette risate e commozione; Atlas [+leggi anche:
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scheda film] del tedesco David Nawrath, un’opera prima che sfiora atmosfere noir ma ricca di sentimenti; Marche ou crève [+leggi anche:
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scheda film], esordio alla regia della giovane fotografa francese Margaux Bonhomme; la commedia ungherese Bad Poems di Gábor Reisz, sull’impossibilità di essere felici; e poi ancora, 53 Wars [+leggi anche:
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intervista: Ewa Bukowska
scheda film] della polacca Ewa Bukowska, Angelo [+leggi anche:
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intervista: Markus Schleinzer
scheda film] dell’austriaco Markus Schleinzer, il titolo danese The Guilty [+leggi anche:
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intervista: Gustav Möller
scheda film] di Gustav Möller e il ruvido Vultures di Börkur Sigthórsson, che mostra il lato oscuro della società islandese.
Più numerosi i film italiani in Festa Mobile, dove figurano fra gli altri The Man Who Stole Banksy [+leggi anche:
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scheda film] di Marco Proserpio, Ovunque proteggimi [+leggi anche:
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scheda film] di Bonifacio Angius, storia di un amore sbilenco a metà tra mélo e road movie, Bulli e pupe di Steve Della Casa e Chiara Ronchini, biografia per immagini dell’Italia del secondo dopoguerra, e Sex Story di Cristina Comencini e Roberto Moroni, che attraverso materiale di repertorio della tv pubblica italiana racconta l’evoluzione dell’immagine della donna, dagli anni ’50 ai giorni nostri. Nella stessa sezione, anche Colette [+leggi anche:
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scheda film] di Wash Westmoreland, con Keira Knightley, l’Orso d’argento a Berlino Dovlatov [+leggi anche:
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intervista: Milan Maric
scheda film] di Aleksey German Jr., il divertentissimo Papi Chulo [+leggi anche:
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scheda film] di John Butler, Ulysse & Mona [+leggi anche:
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scheda film] di Sébastien Betbeder e The White Crow [+leggi anche:
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intervista: Ralph Fiennes
scheda film] di Ralph Fiennes, sul grande danzatore russo Rudolf Nureyev. Nell’ambito della selezione TorinoFilmLab, si segnalano inoltre il nuovo film dell’ungherese György Pálfi, His Master's Voice [+leggi anche:
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scheda film], e dell’italiano Duccio Chiarini, L’ospite [+leggi anche:
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intervista: Duccio Chiarini
scheda film].
Il regista Pupi Avati, “guest director” di questa edizione, curerà la sezione Unforgettables, con una selezione di film legati alla musica jazz-swing. In After Hours, si potranno vedere Unthinkable, thriller catastrofico del collettivo svedese Crazy Pictures, L’ultima notte di Francesco Barozzi, horror opprimente e malsano che parte da un fatto di cronaca nera, e In Fabric [+leggi anche:
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intervista: Peter Strickland
scheda film] di Peter Strickland, con protagonista un abito rosso “killer”.
La giuria del concorso Torino 36 è presieduta dal regista cinese Jia Zhang-ke ed è composta dalla produttrice Marta Donzelli (Italia), i registi Miguel Gomes (Portogallo) e Andreas Prochaska (Austria), e dal fondatore di IMDb Col Needham. Il Gran Premio Torino di quest’anno va all’attore icona Jean-Pierre Léaud.
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