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BLACK NIGHTS 2018 Concorso

Recensione: The Human Part

di 

- Uno dei film più leggeri della Selezione ufficiale di Tallinn svela il suo lato oscuro, ma con risultati decisamente contrastanti

Recensione: The Human Part
Hannu-Pekka Björkman in The Human Part

Il satirico The Human Part [+leggi anche:
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intervista: Juha Lehtola
scheda film
]
di Juha Lehtola, presentato nell'ambito della selezione ufficiale al Tallinn Black Nights Film Festival, è una bestia davvero rara: basato su un romanzo popolare di Kari Hotakainen, in realtà sembra un altro remake del film del 1990 di Giuseppe Tornatore Stanno tutti bene, che vedeva un patriarca trascurato interpretato da Marcello Mastroianni (o, nella versione del 2009, da Robert De Niro) decidere di fare una sorprendente visita ai suoi – presumibilmente – molto impegnati figli. Lì tutti lottavano per tenere il passo con le molte menzogne ​​che ripetevano da anni e per nascondere vari segreti, che fosse un fallimento personale, un mancato successo finanziario o persino la propria sessualità nascosta.

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Qui ci sono due genitori. E mentre la madre, Salme (Leena Uotila), sembra essere piuttosto clemente nei riguardi dei suoi tre figli cresciuti, il padre "country bumpkin", Paavo (Asko Sarkola), non fa che creare scompiglio, fino a mettere seriamente a rischio la relazione della figlia con un'altra donna.

Già mirando a un’uscita natalizia in Finlandia, con la sua concezione di famiglia che riunisce tutti i personaggi fra loro lontani, The Human Part ha certamente i suoi momenti – le scene tra fratelli che lottano per ricordare le persone con cui sono cresciuti suonano crudeli ma purtroppo realistiche, ed è facile vedervi le influenze di Billy Wilder, i cui film Lehtola ha dichiarato di aver visto prima di realizzare il suo. Ma non si può negare che il risultato finale sia selvaggiamente irregolare, con momenti di vero spessore emotivo spesso inframezzati da situazioni che francamente non apparirebbero fuori posto in una sit-com, forse tradendo le radici televisive del regista. Quando appare all'improvviso un personaggio di supporto da cartone animato, apparentemente solo per rovinare un equilibrio quasi raggiunto, il contrasto è sconcertante. Soprattutto perché malgrado aggiunte così inutili, è relativamente facile empatizzare con questi folli personaggi.

Ciò è dovuto principalmente al cast di attori finlandesi riconoscibili, che fanno ciò che possono con ruoli così poco sviluppati. The Human Part è, di fatto, il parco giochi di Hannu-Pekka Björkman. Il famoso attore finlandese interpreta l'ex manager di una società di informatica in bancarotta, e l'intensità della sua interpretazione a volte è agghiacciante. Il suo personaggio passa dall'umiliazione e dalla disperazione più insopportabili alla farsa in pochi minuti, il tutto filmato in incisivi primi piani. Björkman interpreta alcune scene davvero demenziali, come quando si intrufola in un funerale per ottenere cibo gratis o quando imita un pollo mentre è completamente nudo, dimostrando la grande capacità interpretativa che ha sviluppato nel corso degli anni. Anche se osservandolo ci sentiamo a disagio, bisogna riconoscere che è un'interpretazione impressionante, tristemente compromessa dalla tendenza del regista all'eccesso.

Prodotto da Misha Jaari e Mark Lwoff, della struttura finlandese Bufo, e coprodotto da Timo Lahtinen, della danese Smile Entertainment, l’uscita locale di The Human Part è gestita da B-Plan Distribution. Il film è supportato dalla Finnish Film Foundation ed è realizzato in coproduzione con Yle.

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(Tradotto dall'inglese)

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