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LES ARCS 2018

Recensione: That Time of Year

di 

- La danese Paprika Steen dirige e interpreta una commedia familiare agrodolce molto efficace sul tema universale della celebrazione del Natale

Recensione: That Time of Year
Paprika Steen in That Time of Year

Quando la vostra "vecchia" madre vi lascia un messaggio, mentre non siete nemmeno tornati dalle vostre vacanze estive, per sapere dove e come sarà organizzato il Natale in famiglia quest'anno, sapete già che l'evento rischia di assumere una connotazione molto pesante. E’ questo il tema eminentemente universale, al potenziale crocevia tra commedia e dramma, che l'attrice danese Paprika Steen ha scelto per That Time of Year [+leggi anche:
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, il suo terzo lungometraggio, undici anni dopo With Your Permission [+leggi anche:
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. Svelato a Toronto (nella sezione Contemporary World Cinema), successo attuale al botteghino del suo paese e presentato nel programma Playtime del 10° Les Arcs Film Festival, questa immersione di 24 ore nel cuore di un evento rituale quasi inevitabile in cui la minima inflessione può far riemergere antagonismi profondi, surfa dunque su un terreno di archetipi e di identificazione molto marcato, ma con sufficiente abilità, tenera ironia e qualità interpretativa, tanto da rivelarsi un lavoro più fine e più compiuto di una tradizionale commedia natalizia.

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Dopo un susseguirsi di nove messaggi telefonici che aprono in modo molto efficace il film con stralci di informazioni sui suoi personaggi principali, la trama parte la mattina del 24 dicembre nella cucina di Katrine (Paprika Steen) e Mads (Jacob Lohmann), coppia ancora innamorata e felici genitori di due figli: il giovane Jeans-Peter (Mikas Maximus Dalhoff Christiansen) e l’adolescente in crisi Maria (Fanny Leander Bornedal). Sono attesi per la serata anche i nonni: i divorziati Gunna (Karen-Lise Mynster) e Poul (Lars Knutzon) da parte di Katrine, e il solido e discreto duo Marianne (Bodil Lassen) - Eigil (Hans Holtegaard) per Mads. Vi si aggiungono la sorella di Katerine, Barbara (Sofie Gråbøl), il coniuge Torben (Lars Brygmann) e il loro tirannico figlio Adam (Sofus Sondergaard Mikkelsen). Saltano fuori all'ultimo momento anche la nuova compagna di Poul e sua figlia, ma di ospiti a sorpresa ce ne saranno altri: la terza sorella, Patricia (Patricia Schumann), accompagnata dal suo nuovo compagno Bo (Jakob Randrup) e la giovanissima figlia di quest'ultimo Lea (Troja Reppien Trovatten). Sono quindi 14 personaggi attorno ai quali si articola una notte ricca di eventi e di colpi di scena spesso divertenti, con i vari tratti caratteriali degli uni e degli altri, il passato comune, fastidi e gelosie, amore e rimpianti, segreti, ipocrisia e rivelazioni, vecchie ferite e riconciliazioni, sermoni, canti e regali, che forniscono spunti di riflessione (con una buona dose di alcol per alimentare le fiamme e una bufera di neve fuori per bloccare tutti sul posto) alla solidissima sceneggiatura scritta da Jakob Weiss. E ovviamente, niente sarà come sembra all'inizio...

Senza rivoluzionare il genere, That Time of Year si rivela un film molto piacevole, che gioca con i cliché senza rinunciare a un minimo di complessità psicologica e approccia il suo soggetto con la commedia (che spesso colpisce il suo obiettivo) mentre tratta con giustizia molti temi "seri" (che cos'è una famiglia oggi? Quale educazione per i bambini? Quale autostima abbiamo al di là dello specchio sociale?) attraverso un microcosmo danese che può risuonare ovunque. Forse è questa la magia del Natale…

Prodotto da Nordisk Film Production, That Time of Year è venduto nel mondo da TrustNordisk.

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(Tradotto dal francese)

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